Si è svolta con caratteristiche da spedizione punitiva la violenta rapina compiuta nella notte tra sabato e ieri da una trans peruviana di 36 anni e il suo complice italiano di 23. I due, in viale Regina Margherita a Marebello hanno infatti preso d’assalto un kebab che, alle 23.30 circa, era ancora in attività tra le vie fioche e poco frequentate della zona in questa stagione. I due non ci avrebbero pensato molto prima di aggredire l’uomo, prima malmenandolo e poi, accoltellandolo a una spalla più volte.
Un’aggressione che non ha mancato di attirare l’attenzione di un parente del pakistano, che abita al piano di sopra e che ha immediatamente allertato la polizia. Nel frattempo, la violenta rapina si sarebbe poi spostata in strada, dove il titolare del kebab in modo coriaceo ha cercato di scacciare i rapinatori con un manico di scopa. Nonostante la strenua resistenza della vittima, i due complici sono comunque riusciti a mettere le mani sul fondo cassa, sradicando il registratore dall’interno dell’attività prima di darsi alla fuga.
Di lì a poco, a sirene spiegate, sono quindi arrivate le Volanti della polizia, che hanno raccolto le prime testimonianze dell’accaduto per poi mettersi alla caccia dei responsabili. La ricerca in poco tempo ha così portato i poliziotti sulle orme della coppia che, all’arrivo degli agenti si è però divisa nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Solo infatti dopo due lunghi inseguimenti attraverso anche un parco della zona, gli agenti sono riusciti a bloccare i due rapinatori ed arrestarli, allertando dell’accaduto l’autorità giudiziaria, nella persona del pm di turno Luca Bertuzzi.
Ma l’atteggiamento violento della coppia, soprattutto della trans peruviana, è poi continuato anche in questura dove è stata portata per gli accertamenti di rito, al punto da costringere gli agenti a più interventi anche quando la 36enne si trovava in camera di sicurezza. I due agenti della polizia di Stato aggrediti nel corso dell'episodio sono assistiti dall'avvocato Nunzia Barzan e dal criminalista Davide Barzan. Al momento i due devono rispondere delle accuse di rapina pluriaggravata in concorso, lesioni personali pluriaggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Mentre invece il pakistano soccorso sul luogo della rapina dai sanitari del 118 è stato portato all’ospedale di Rimini in codice di massima gravità e lì si trova con prognosi riservata per le ferite da coltello riportate che, però, non lo hanno mai ridotti in fin di vita.
Francesco Zuppiroli