
Mattia Ahmet Minguzzi in una foto pubblicata dal padre sui social
Rimini, 9 febbraio 2025 – “È stata un’aggressione folle, insensata: un ragazzo di soli 14 anni ha perso la vita senza motivo”. Lo ripetono a denti stretti, tra i singhiozzi e le lacrime, gli amici di Andrea Minguzzi, chef di Misano Adriatico (nel Riminese) trapiantato da anni a Instabul, dove lavora per l’ambasciata francese. Venerdì scorso è stata dichiarata la “morte cerebrale” di suo figlio, Mattia Ahmet Minguzzi, accoltellato durante una lite tra i banchi del mercato di Kadikoy, il 24 gennaio scorso. Il giovane era stato ricoverato in terapia intensiva dopo essere stato raggiunto da cinque coltellate al petto, come documentato in un video, sferrate da un altro adolescente. Caduto a terra, era stato colpito con un calcio da un altro 16enne, per poi essere ricoverato in condizioni estremamente critiche nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Goztepe City Hospital.
I due assalitori – rispettivamente di 15 e 16 anni – sono stati arrestati dalla polizia: uno di loro, stando a quanto emerso, aveva alle spalle dei precedenti. I fatti si sono svolti tra i banchi del mercato, dove Minguzzi era andato con amici in cerca di attrezzature per lo skateboard. Da quanto si apprende, prima del colpi di coltello c’era stato un breve confronto tra i due, con l’aggressore che avrebbe fatto apprezzamenti sul giovane coetaneo, mentre Minguzzi avrebbe risposto dicendo “scusa, fratello”. Ne era nata una discussione. E poi, quando si erano incontrati di nuovo girando nel mercato, era scattata l’aggressione.
In un primo momento B.B., il 15enne, era stato separato da Mattia dai negozianti. Poi, all’improvviso, era tornato indietro, correndo tra le bancarelle e aggredendo con violenza e più volte Mattia con un coltello. Ma la dinamica al momento è ancora al vaglio degli inquirenti turchi, che stanno cercando di capire se l’aggressione sia effettivamente scaturita da un banale diverbio o se non abbia invece altre ragioni. Mattia è figlio di Andrea Minguzzi, chef originario di Misano Adriatico, che lavora per il consolato francese a Istanbul. A portare il padre in Turchia sono state l’amore e le sue capacità di chef. Nel 2009 ha sposato la violoncellista Yasemin Akincilar. Minguzzi si è formato in cucina negli anni Novanta all’hotel Gambrinus di Riccione, dimostrando da subito le sue abilità. Da anni vive e lavora all’estero, ma le sue radici sono saldamente legate a Misano, dove risiedono anche i nonni paterni di Mattia.
“Siamo vicini al dolore della famiglia in questo momento di grande sofferenza – dice il sindaco, Fabrizio Piccioni –. Si resta increduli di fronte ad un gesto del genere, folle e incomprensibile, a maggior ragione perché compiuto da giovanissimi ai danni di un loro coetaneo. Non è accettabile che un adolescente muoia così”. Ieri, Minguzzi ha ricevuto la visita dell’ambasciatore italiano in Turchia, Giorgio Marrapodi, in contatto con la famiglia dal 24 gennaio. Beatriz Colombo, parlamentare riminese di Fratelli d’Italia, ha espresso “la più profonda vicinanza e solidarietà. Non esistono parole che possano colmare il vuoto di una perdita così ingiusta: da genitore, sono vicina al dolore dei familiari, nella speranza che possano trovare forza e sostegno nell’amore di chi vi è accanto”. La famiglia, stando a quanto si apprende, avrebbe autorizzato l’espianto degli organi.