Accoltellò la moglie al petto Finisce agli arresti domiciliari

Alla sbarra Pellumb Jaupi, il 53enne artigiano albanese che nel febbraio scorso aveva tentato di uccidere l’ex moglie con una coltellata al petto a Morciano di Romagna, prima di dirigersi a Rimini e fare lo stesso con quello che riteneva essere il nuovo compagno di lei, un albergatore di 48 anni, ferendo sia lui che la sorella. Il sostituto procuratore Davide Ercolani, titolare dell’indagine, ha chiesto per l’uomo il giudizio immediato, mentre gli avvocati della difesa, Massimiliano Orrù e Piero Ippoliti, hanno presentato una richiesta per il rito abbreviato e sono in attesa della fissazione dell’udienza. Nel frattempo il giudice ha disposto il trasferimento agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, del 53enne. Il pm aveva espresso parere contrario.

Da quando Jaupi e la moglie (che hanno 2 figli) si erano separati, nel 2020, lui aveva reso la vita impossibile a lei. Tanto che la donna era stata costretta a tornare in Albania dai parenti per un lungo periodo (tra il marzo e l’ottobre del 2020), per sfuggire alle ripetute persecuzioni e minacce. L’incubo era ricominciato appena lei era tornata in Italia. Jaupi l’aveva minacciata, pedinata e in alcune occasioni anche picchiata.

Per questo il 10 novembre il pm Ercolani aveva chiesto che Jaupi finisse in carcere, ma il giudice per le indagini preliminari si era limitato a disporre per lui il divieto di avvicinamento. Il 22 febbraio l’albanese ha atteso l’ex moglie davanti alla sua abitazione a Morciano, e l’ha accoltellata al petto. Un colpo secco, forte, che poteva esserle fatale. Mentre accorrevano i sanitari e i carabinieri sul posto, Jaupi è tornato a Rimini (dove vive), ha lasciato il furgone e con un altro ha raggiunto l’hotel Butterfly a Rivazzurra, aggredendo quello che riteneva essere l’amante della donna e la sorella dell’uomo, accorsa in suo aiuto.