Accusa il marito: "E’ un no vax Contagiati dal virus per colpa sua"

Denunciata dall’uomo per il messaggio sui social, il giudice la assolve

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Ha accusato l’ex marito di essere un no vax con un post su Facebook. Lui ha deciso di denunciarla e così la donna si è ritrovata a doversi difendere dall’ipotesi di diffamazione a mezzo stampa. Nei giorni scorsi il gip del tribunale di Rimini ha però deciso di assolvere la 50enne ritenendo che il fatto non sussiste. La vicenda risale all’estate del 2021: la donna, intervenendo in una discussione sulla pandemia e l’efficacia dei vaccini, spiega agli utenti che la seguono su Facebook che entrambi i suoi figli, rispettivamente di 17 e 15 anni, hanno contratto il Covid. La donna punta il dito contro l’ex marito, accusandolo di essere un no vax e quindi, indirettamente, di essere la causa che ha portato i due minorenni ad essere contagiati dal virus. "Abbiamo tutti il Covid pesantemente – scrive la donna sul social network -. L’hanno preso i ragazzi che non hanno potuto vaccinarsi per colpa del loro padre diventato no vax, loro sono ragazzi atletici e in salute, abbiamo febbre a 39,5 da 13 giorni, con tosse e saturazione bassissima, sono finita già due volte in pronto soccorso e sono una che non ha patologie. Se i miei figli avessero fatto il vaccino quando avevo prenotato – scriveva la donna - ora non saremo in questa situazione tremenda. Non si dovrebbe permettere a genitori no vax di interferire con la salute dei propri figli". Passa del tempo e il commento arriva all’attenzione dell’ex marito. Quest’ultimo si sente offeso del messaggio. Afferma di non appartenere alla categoria dei no vax e che non era affatto sua intenzione vietare ai figli di vaccinarsi, ma solamente approfondire meglio con loro gli aspetti legati alla somministrazione del vaccino. In altre parole l’uomo voleva che i figli potessero assumere la loro decisione in autonomia, e non spinti da un desiderio di emulazione. Inoltre la possibilità di vaccinarsi era stata estesa solo da poco tempo anche ai minorenni nella fascia di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Sosteneva infine che i figli avessero contratto il Covid durante un viaggio in Spagna, paese che in quel momento rientrava tra quelli inseriti nella fascia di rischio: viaggio che lui stesso aveva sconsigliato. Sentendosi danneggiato dalle parole della moglie, l’uomo ha deciso di ricorrere alle vie legali e ha dato mandato al suo avvocato di presentare una querela. In un primo momento il giudice ha emesso un decreto penale di condanna nei confronti della donna, condannandola ad una ammenda di 6.750. Il legale della 50enne si è però opposto al decreto e il fascicolo è tornato sulla scrivania del gip del tribunale di Rimini, che alla fine ha deciso di assolverla.