Achille Lauro rappresenta San Marino all'Eurovision con Stripper

Il cantante vola all’Eurovision vincendo la prima edizione del festival. Un grande successo in grado di favorire la promozione del territorio

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Ha vinto Achille Lauro e ha vinto pure la Repubblica del Titano. La prima edizione del festival "Una voce per San Marino" è stata un successo certificato dai media e dai social. Perché un evento non rappresenta solo un’occasione di spettacolo e di intrattenimento per il pubblico, ma è anche uno strumento con cui generare ricadute economiche positive, favorendo la crescita e lo sviluppo turistico di un territorio.

Un po’ quello che ha pensato lo stesso Achille Lauro a proposito di quello che può rappresentare per lui una vittoria simile: "Una grandissima opportunità per affacciarsi a un pubblico internazionale, ci metteremo dieci anni di esperienza". Così ha commentato il superfavorito della vigilia. Sul palco del Teatro Nuovo di Dogana, in diretta su San Marino Rtv che ha organizzato l’evento assieme a Media Evolution e alla Segreteria di Stato per il Turismo, e davanti alla giuria presieduta da Mogol e al maestro Peppe Vessicchio che ha assistito alla serata tra il pubblico, Achille Lauro ha portato ‘Stripper’: "un brano punk rock, forse, diciamo, di genere abbastanza indefinito come tutto quello che ho fatto nella mia carriera. Un pezzo femminista, dove c’è il dualismo tra uomo e donna, racconta il fatto di sentirsi donna e di non avere problemi al giudizio esterno".

Diciotto i finalisti, suddivisi tra big ed esordienti, presentati da Senhit e Jonathan: tra i volti noti Ivana Spagna, Valerio Scanu e Alberto Fortis con Tony Cicco e la band romana Deshedus. Sul podio internazionale, con Achille Lauro, il dj turco-olandese Burak Yeter & Alessandro Coli e, dal Regno Unito, Aaron Sibley. Ospiti d’onore Albano Carrisi, che ha riproposto "I cigni di Balakà", già protagonista di una querelle per plagio con Michael Jackson, e "Wèll live it all again", con cui prese parte all’Eurofestival nel ‘76 assieme a Romina Power ("L’anno prossimo - anticipa - voglio festeggiare i miei quasi 80 anni a Sanremo") e Mirko Casadei, per un omaggio al padre Raoul a quasi un anno dalla scomparsa.

Per Federico Pedini Amanti, Segretario di Stato: "Alla base del progetto c’era la volontà di creare un evento che avesse valore turistico e promozionale e che, contemporaneamente permettesse alla nostra Repubblica di trovare un degno rappresentante ad Eurovision Song Contest".