Ecomostro sparito. Finito al tappeto. La mancata nuova questura di via Ugo Bassi nella mattinata di ieri è crollata definitivamente al suolo. Un lavoro realizzato e pagato da Asi, Ariminum Sviluppo Immmobiliare, la società che ha comprato all’asta per 14,5 miloni il complesso nel luglio 2021. La demolizione è iniziata in luglio, e ieri ha visto assestare gli ultimi colpi di benna a quel che restava del gigantesco immobile. Attesa da anni dai residenti della zona e da tutti i riminesi, anche perché l’area, degradata, era da tempo diventata rifugio di clandestini, clochard e criminali. Nonché spazio prediletto per un certo periodo, per giochi pericolosi sui tetti da parte di ragazzini in cerca di emozioni forti. Solo giovedì l’amministrazione comunale aveva dato il via libera, con l’approvazione in giunta, all’accordo raggiunto con la proprietà dopo infinite querelle e polemiche. Accordo che prevede la donazione, da parte di Asi, delle aree dove saranno costruite 36 case di Edilizia residenziale pubblica. Ovvero due palazzine, una di 24 appartamenti, l’altra di 12. Inoltre, prevista una grande area verde, nuova viabilità interna e parcheggi.
Un investimento che la stessa Asi stima in circa trenta milioni di euro. L’intervento prevede ovviamente anche il nuovo supermercato, sulle cui dimensioni si era incagliato per mesi il confronto tra Comune e Asi, ridotto a 5mila metri quadrati complessivi. Niente di ufficiale, da Asi non si sono mai sbilanciati a riguardo, ma il logo che apparirà sul supermercato sarà quello di Esselunga, la catena che tenta da anni di sfondare la linea Maginot delle coop e sbarcare a Rimini. I lavori per il supermercato, non è un caso, saranno i primi a partire, ultimate demolizioni e bonifica dell’area. Apertura nel 2026.
Mario Gradara