Il 'Fellini' è chiuso ma paga il direttore: guadagnerà 135mila euro

Aeroporto. Il curatore fallimentare pagherà Trapani per 8 mesi

Paolo Trapani

Paolo Trapani

Rimini, 12 novembre 2014 - L’AEROPORTO è chiuso da dodici giorni. I dipendenti sono in cassa integrazione, a casa. Ma c’è ancora chi continua a lavorare per il ‘Fellini’, tra questi il direttore generale Paolo Trapani. Che, per i prossimi otto mesi, percepirà per intero lo stipendio nonostante non si sappia ancora con certezza quando l’aeroporto potrà riaprire i battenti. La permanenza di Trapani è stata decisa dal curatore fallimentare di Aeradria, Renato Santini, il quale ha comunicato ai creditori, mandando su tutte le furie alcuni di loro (e anche il prefetto) che, oltre alle spese già previste per mandare avanti in questi mesi l’attività amministrativa che serve alla procedura di fallimento, si aggiungono quelle per il direttore generale. E non sono pochi spiccioli: Trapani percepirà 135mila euro. «Perché un aeroporto chiuso deve continuare ad avere il direttore generale, spendendo soldi preziosi che ci avrebbero permesso di tenere il ‘Fellini’ aperto?», si stanno chiedendo in queste ore i creditori, appresa la notizia. SANTINI l’ha spiegato al comitato dei creditori: Trapani, per essere licenziato, ha diritto a un preavviso di 8 mesi (è previsto dal contratto nazionale di lavoro per i dirigenti del suo livello). Essendo stato licenziato il 31 ottobre, cioè nel giorno in cui ha chiuso l’aeroporto, avrebbe avuto pertanto diritto allo stipendio pagato fino alla fine di giugno 2015. Santini molto probabilmente non ha voluto disdire prima il contratto del direttore generale, non avendo certezza, fino all’inizio di ottobre, delle sorti del ‘Fellini’. Da noi interpellato sulla questione, Trapani chiarisce che «è il contratto nazionale che stabilisce queste norme e la tempistica per i dirigenti. In questi mesi continuerò a lavorare per l’aeroporto, facendo del mio meglio come sempre». Santini lo impiegherà anche per riuscire a incassare i soldi dai tour operator che ancora devono pagare (manca circa un milione). «Ho già detto al curatore — aggiunge Trapani — che se nel frattempo troverò un altro lavoro, rinuncerò immediatamente al mio stipendio che, ripeto, è previsto dalla legge». Le norme parlano chiaro, ma la situazione resta paradossale. Il Tribunale ha deciso di negare una proroga al ‘Fellini’ anche «nell’interesse dei creditori», ma nel frattempo parte dei soldi destinati a quegli stessi creditori sarà impiegata ora per pagare il direttore di un aeroporto che resterà chiuso, come minimo, fino a gennaio.