Aeroporto, scatta la protesta dei dipendenti. Sulla chiusura tutti prendono tempo

In trenta hanno presidiato di fronte al tribunale dove si è svolto l'incontro con curatore fallimentare e comitato dei creditori

L’aeroporto Fellini di Rimini

L’aeroporto Fellini di Rimini

Rimini, 10 ottobre 2014 - Erano una trentina i dipendenti di Aeradria che questa mattina hanno presidiato di fronte al tribunale di Rimini. All'interno l'incontro con curatore fallimentare e comitato dei creditori, fuori dai cancelli un sit-in con un unico obiettivo: non fare chiudere lo scalo di Miramare e dunque prorogare l'esercizio provvisorio. Anche se questo scenario si fa via via meno probabile. A pesare sono i conti, sicuramente in rosso per il periodo invernale. Gli striscioni lanciano comunque un messaggio chiaro: "Sopra ogni ragionevole dubbio... Meglio la continuita'"; "L'aeroporto non si tocca. Non chiudete quella porta"; "Lavoro per noi. Ricchezza per tutti".

La gente che arriva a Palazzo di giustizia guarda e passa. Due carabinieri, accertata l'autorizzazione al sit-in, fanno i loro auguri. Ma e' proprio la mancanza di sostegno da parte dei cittadini e dei commercianti che fa arrabbiare i presenti. "Si devono vergognare" si lascia scappare qualcuno dei manifestanti. "Siamo qui pacificamente per denunciare un disagio", sottolinea Ornella Giacomini della Filt-Cgil, delusa per lo scarso sostegno all'iniziativa da parte della societa' civile. "Oltre ai dipendenti ci aspettavamo le attivita' economiche. Serrande chiuse e tutti qui di fronte". Perche' questo "e' un problema del territorio, di tutta la citta'". Insomma "c'e' delusione, ma aspettiamo l'incontro di lunedi' a Roma". La domanda pero' e' perche' "chiudere lo scalo quando in ballo c'e' il nuovo gestore. L'aeroporto aperto e' piu' appetibile, mentre se chiude ci saranno conseguenze".

Dello stesso avviso Gilberto Bellucci della Fit-Cisl: "Il problema e' grosso, occorre sostenere una struttura fondamentale per l'economia e non solo. Lo scalo - aggiunge - ha retto sulle presenze, soprattutto russe", per cui ora ci si attende una "risposta concreta dalla citta', dagli imprenditori e dalla politica". Bellucci vuole incontrare la cordata che si e' aggiudicata il bando Enac, per capire se il "piano industriale e' credibile", specie per quanto riguarda il periodo invernale, in cui i numeri calano drasticamente. "Non conosciamo la cordata AirRiminum, e' tutto in una nube, escano allo scoperto".

Insomma "c'e' mancanza di collegamento con i sindacati. Non vanifichiamo tutto, l'aeroporto deve tornare a volare". La Uiltrasporti porta invece sul banco degli imputati il Pd: "Con l'accordo sui trasporti aerei a livello regionale ha fallito- attacca Lorenzo Toni- questa e' un'opportunita' per il territorio da non sprecare". Se chiudesse lo scalo sarebbe, aggiunge Mario Arcangelo Pistola, "un danno per tutto l'indotto e il tessuto sociale della citta', una sconfitta per tutti, un disastro economico".

(Fonte Dire)