Aeroporto di Rimini, ecco i nuovi voli

Presentate le nuove rotte con particolare attenzione a Nord ed Est Europa

Aeroporto di Rimini, nuovi voli (Foto Ansa)

Aeroporto di Rimini, nuovi voli (Foto Ansa)

Rimini, 16 aprile 2019 - Il ritorno dei voli dalla Germania. Il rafforzamento delle rotte dalla Russia e dall’est Europa. I ‘voli delle vacanze’ dei riminesi, con i collegamenti per la Grecia e Palma de Maiorca tra settembre e ottobre. Incassata (l’anno scorso) la concessione trentennale del Fellini, Airiminum vuole tornare a sognare in grande dal 2019, dopo gli alti e bassi nei primi quattro anni di gestione dell’aeroporto.

Con i primi voli inaugurati da Ryanair a inizio aprile, quest’anno sono 250 quelli operati (fino a ottobre) dal Fellini, con una trentina di destinazioni e una previsione di oltre 400mila passeggeri, un terzo in più del 2018, La Russia farà la parte del leone. Vale oltre il 52% dei passeggeri per il Fellini: 213mila, stando ai voli attualmente programmati, il 25% in più dell’anno scorso. Nel conto ci sono anche i voli di Ural tornati a Rimini (grazie all’accordo con il tour operator Pac), dopo l’anno scorso erano stati scippati da Bologna.

«Ma stiamo lavorando – spiega l’amministratore Leonardo Corbucci – ad altri collegamenti sia da Mosca che da Riga (capitale della Lettonia). E non escludiamo altre sorprese in corso d’opera». Rispetto al primo anno di gestione Airiminum, è cambiata la ‘qualità’ del traffico: meno charter, più voli di linea. Se nel 2015 i charter pesavano per il 62%, quest’anno incideranno per il 23%: tutto il resto dei collegamenti sarà operato con voli di linea. Raddoppieranno i passeggeri dalla Polonia, grazie alle due rotte di Ryanair (a Varsavia si è aggiunta Cracovia): se ne stimano 44mila. Oltre 16mila i passeggeri stimati grazie al nuovo volo della Ryanair da Budapest. La low cost irlandese, con 5 rotte (Londra, Budapest, Varsavia, Cracovia e Tallin), porterà quasi 90mila passeggeri. Arriveranno più di 3mila tedeschi grazie al nuovo volo da Monaco operato da Lufthansa (debutto a maggio), e «stiamo lavorando – dicono Corbucci e l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini – per incrementare le rotte nel 2020» quando si aggiungerà Francoforte. Da qui al 2023 si punta anche a Parigi e a Istambul, e al ritorno dei voli nazionali (Roma, Sicilia e Puglia).

Ma un altro obiettivo dichiarato è il consolidamento di alcune rotte anche nei mesi invernali. Per riuscirci «occorre sviluppare il traffico outgoing: i riminesi e i romagnoli devono tornare a considerare il Fellini un aeroporto da cui partire», è l’auspicio di Corbucci. Che chiede «un comitato strategico» per lo sviluppo del Fellini, e la presenza fissa di Airiminum nei tavoli che contano per il turismo. Ieri, presentando la stagione dei voli, Corbucci è poi tornare a battere cassa con gli operatori: «Non abbiamo le risorse economiche di cui possono disporre altri aeroporti, ma una realtà come Rimini può e deve fare la sua parte per il Fellini». Che quest’anno, con il numero di passeggeri previsti, porterà più di 700mila presenze e un indotto di circa 450 milioni.