"Affitti brevi, non basterà un Codice"

L'assessore Magrini sottolinea che il Codice identificativo nazionale non sarà sufficiente per contrastare l'abusivismo turistico. La fase sperimentale del Cin coinvolgerà sette Regioni italiane, con sanzioni fino a 8mila euro per chi non aderisce. Il Comune di Rimini ha già segnalato diverse irregolarità all'Agenzia delle Entrate. Serve un riordino legislativo per affrontare il dilagare delle locazioni brevi.

"Affitti brevi, non basterà un Codice"

L'assessore Magrini sottolinea che il Codice identificativo nazionale non sarà sufficiente per contrastare l'abusivismo turistico. La fase sperimentale del Cin coinvolgerà sette Regioni italiane, con sanzioni fino a 8mila euro per chi non aderisce. Il Comune di Rimini ha già segnalato diverse irregolarità all'Agenzia delle Entrate. Serve un riordino legislativo per affrontare il dilagare delle locazioni brevi.

Ancora non è arrivato il ‘codice’ che dovrebbe censire gli alloggi dati in affitto ai turisti sulle varie piattaforme tra cui Airbnb, ma per l’assessore alle Attività economiche Juri Magrini "il solo Cin (Codice identificativo nazionale) non basterà". La lotta all’abusivismo turistico e all’emersione dell’evasione fiscale dovrà essere condotta anche con altri armi, a detta dell’assessore. "Mancano poche settimane alla fase sperimentale in sette Regioni italiane del Cin dedicato alle strutture ricettive e locazioni brevi, introdotto per agevolare i controlli da parte delle Agenzie delle Entrate e conseguentemente il recupero dell’evasione dell’imposta di soggiorno. Al momento tra le Regioni coinvolte non c’è l’Emilia-Romagna, dove la fase sperimentale sarà comunque attivata a breve. Sono previste sanzioni fino ad 8mila euro per chi non si dota di codice. L’obiettivo è ambizioso e cioè quello di arrivare a una maggiore emersione dell’abusivismo e dunque ad un riequilibrio del mercato delle locazioni a fine turistico, dando all’Agenzia delle Entrate modo di effettuare controlli mirati ed efficaci". Il Comune su questo fronte si è già mosso attraverso le segnalazioni all’Agenzia, "che anche lo scorso anno hanno permesso di portare alla luce diverse irregolarità". Ad oggi sono stati censiti nel territorio riminese un migliaio di alloggi che dovranno versare l’imposta di soggiorno. "È però evidente che il solo Cin non sarà risolutivo rispetto a un fenomeno che se non governato e accompagnato può avere ricadute pesanti sotto il profilo dell’equilibrio e della qualità dell’offerta ricettiva. Bene dunque il Cin, ma per affrontare il tema del dilagare delle locazioni brevi serve un vero riordino della materia, partendo dallo sviluppo di una legge regionale che deve essere tra le priorità del prossimo mandato amministrativo, così come di una riforma organica a livello nazionale".