Rimini, aggredisce a colpi di cric un artigiano per un conto non saldato

La vittima ferita gravemente alle gambe: 46enne condannato a pagare 25mila euro, ha sempre sostenuto di avere un alibi

Il presunto aggressore è un idraulico

Il presunto aggressore è un idraulico

Rimini, 21 maggio 2023 – Una lite tra artigiani per un conto non saldato si trasforma in una feroce aggressione. Nei giorni scorsi il giudice monocratico del tribunale di Rimini si è pronunciato contro un idraulico di 46 anni, difeso dall’avvocato Emanuela Guerra, a processo in quanto accusato di aver assalito, a colpi di cric, un 65enne riminese, ferendolo gravemente soprattutto alle gambe. Per la vittima quel giorno di sette anni fa (era il 2016) era stato l’inizio di un lungo calvario tra ospedali e centri di riabilitazione, che ha avuto su di lui pesanti effetti anche a livello psicologico. Nel frattempo il 46enne è stato condannato in primo grado ad un anno di reclusione (pena sospesa) oltre al pagamento di una provvisionale di 25mila euro, in attesa che un ipotetico risarcimento venga invece potenzialmente quantificato in sede civile. Il 65enne è assistito dagli avvocati Massimo Cerbari e Gabriele Bordoni.

Dietro la faida, stando alla ricostruzione degli inquirenti, ci sarebbe stato il mancato pagamento di una parcella per dei lavori idraulici. Lavori che, secondo quanto sostenuto dal 65enne, non sarebbero stati eseguiti a regola d’arte: per questo motivo non era intenzionato a tirare fuori neppure un soldo. Di tutt’altro avviso il 46enne che, non essendo riuscito a ottenere dall’altro artigiano i soldi che riteneva gli spettassero di diritto, se l’era legata al dito, aspettando il momento adatto per mettere in atto la sua ‘vendetta’.

Il blitz era così scattato nelle strade di Corpolò, mentre il 65enne si recava al lavoro al volante del suo furgone. All’improvviso, un’auto era sbucata fuori dal nulla e gli aveva tagliato la strada, costringendolo a fermarsi. Dall’abitacolo, come un razzo, era sceso l’idraulico, armato con un pesante cric. Aveva aperto la portiera e a quel punto - stando alla ricostruzione degli inquirenti e alla denuncia presentata dalla vittima - avrebbe iniziato a colpirlo ripetutamente, centrandolo per lo più alle gambe. Dopo di che si era dato alla fuga, lasciando il 65enne coperto di sangue e ferito gravemente. L’uomo aveva quindi chiamato il 118 e i carabinieri ed era stato trasportato in pronto con il codice di massima gravità. Nella fase concitata dell’aggressione, era comunque riuscito a riconoscere il suo assalitore. Una volta ripresosi dallo choc iniziale, senza perdere altro tempo, era corso immediatamente a denunciarlo alle forze dell’ordine. Il 46enne, dal canto suo, ha sempre respinto al mittente le accuse, affermando che all’ora dell’aggressione lui si trovava da un’altra parte, presentando anche uno scontrino come prova a sostegno della sua versione.