Aggredito in discoteca perché gay. "Ora ho paura a uscire di casa"

La testimonianza del giovane di Rimini pestato l'1 febbraio a Cesenatico

Diego in ospedale, il volto tumefatto dopo l'aggressione

Diego in ospedale, il volto tumefatto dopo l'aggressione

Rimini, 14 febbraio 2020– Ha tolto la protezione dal naso, operato a Cesena dopo l’aggressione subita, solo due giorni fa. Ma i dolori non sono finiti per lui. Così come non è finita la paura. Nonostante questo ‘Diego’ (il nome è di fantasia), il giovane riminese picchiato alla discoteca Nrg di Cesenatico l’1 febbraio "solo perché sono omosessuale", ha deciso di fare denuncia contro il branco e oggi ha raccontato quello che gli è accaduto nella conferenza stampa convocata da Arcigay.

Ci ha messo la faccia, anche se ha voluto evitare fotografie e riprese del volto. "Il motivo è molto semplice: ho paura di nuovi agguati da parte di chi mi ha picchiato, di ritorsioni. I ragazzi che mi hanno aggredito, da quanto ne so, vivono tra Bellaria e Cesenatico. Sono zone che frequento. Sono terrorizzato che possano riconoscermi".

Diego in ospedale

Ma questo non ha fermato ‘Diego’, 29 anni, a sporgere denuncia e a ricostruire il pestaggio di due settimane fa nei minimi dettagli. "Quella sera ero andato all’Nrg per festeggiare il mio compleanno insieme ad amici. C’era la serata organizzata dallo staff del Tunga, un evento gay friendly. A un certo punto, mentre camminavo con un amico a bordo pista, sono stato accerchiato da sette persone che hanno iniziato a picchiarmi. Prima un pugno allo zigomo, poi altri colpi. Provvidenziale è stato l’intervento di una ragazza, che mi ha soccorso e portato in bagno, altrimenti non si sarebbero fermati". Il giovane ha riportato la frattura del setto nasale ("per dieci giorni non ho respirato dal naso"), la lesione di un dente e varie escoriazioni.

La denuncia, presentata alla Procura di Forlì dall’avvocato riminese Christian Guidi, è per «lesioni e atti violenti per motivi razziali, ai sensi della legge Mancino» contro ignoti, ma un paio di aggressori sono stati già identificati grazie alle foto del locale. Perché "di questo si tratta – attacca il presidente di Arcigay Marco Tonti – Un’aggressione omofobica. ‘Diego’ è stato picchiato solo perché omosessuale. E’ il settimo grave episodio che accade in Romagna nell’ultimo anno. Nel caso di ‘Diego’ è ancora più grave perché ora lui ha paura a uscire di casa". "I miei genitori, che abitano nel Lazio, temono per me. E anch’io ho paura – conclude ‘Diego’ – ma non voglio darla vinta a queste persone".