Rimini, albergatori evasori. Il Comune ne denuncia 14 alla Procura

Segnalati per non aver versato la tassa di soggiorno. Per loro scattano anche i controlli della Guardia di finanza

l'assessore Gian Luca Brasini

l'assessore Gian Luca Brasini

Rimini, 29 agosto 2019 - Denunciati per peculato alla Procura e indagati dalla Guardia di finanza, che controllerà la loro situazione patrimoniale. Il Comune di Rimini inaugura una nuova strategia contro gli albergatori che non pagano all'amministrazione la tassa di soggiorno. Sono 14 le segnalazioni che gli uffici comunali hanno inviato alla Procura relative ad altrettanti albergatori che non hanno riversato l’imposta nel 2018.

Si tratta di un’attività coordinata in base al protocollo d'intesa sottoscritto con la Guardia di finanza nel febbraio scorso e sulla scorta dell’orientamento della Procura di Rimini e della giurisprudenza nazionale, che ha chiarito come l’albergatore che incassa, ma non riversa l’imposta di soggiorno, commette il reato di peculato, in quanto viene a meno di un ‘servizio pubblico’ che è chiamato a sostenere.

Le 14 denunce riguardano il mancato versamento della tassa per 55mila euro, ma solo uno degli albergatore deve al Comune 14mila euro. "Siamo di fronte a un nuovo percorso – commenta l’assessore al Bilancio di Rimini Gian Luca Brasini – che vede il Comune rafforzare l’impegno e i controlli per far emergere l’evasione, con una collaborazione sempre più stretta e virtuosa con gli altri organi competenti. Dal punto di vista tecnico cambiano le modalità operative: l’amministrazione ora non avanza più una querela di parte nei confronti dei soggetti inadempienti, ma effettua segnalazioni in qualità di pubblico ufficiale che ha il dovere di portare all’evidenza della Procura le notizie di eventuali reati. E’ un obbligo a cui non solo non ci sottraiamo, ma che condividiamo e di cui ci facciamo carico convintamente, con l’obiettivo di rendere sempre più stringente l’azione di contrasto ad un fenomeno che lede la correttezza del mercato dell’offerta ricettiva e che soprattutto priva la comunità di risorse che le spettano".

Il lavoro portato avanti finora contro l'evasione dell'imposta "ha dato già buoni frutti: grazie alla campagna di informazione e alla collaborazione con la categoria - conclude Brasini - abbiamo registrato un incremento di gettito del 35% nei primi due trimestri del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, nonché un aumento del numero delle strutture che hanno eseguito il riversamento rispettando le scadenze”.