Rimini, 11 novembre 2023 – Menu semplice: pasta al pomodoro, al pesto o in bianco. Acqua in caraffa filtrata. Vino e bibite si pagano a parte. Pesce rigorosamente congelato, carne solo di maiale. Niente buffet ai pasti. Niente parcheggio gratuito. Niente spiaggia compresa nel prezzo. Pulizia delle camere ogni due giorni. Servizi essenziali’. Vade retro all inclusive.
Torna di moda la vacanza low cost. Riesuma il modello turistico anni Sessanta, quelli del boom economico della riviera. Tanti turisti, pochi fronzoli, menu fisso e via andare. Hotel da incubo? Macché. La società Village Hotel - tredici alberghi, quasi tutti due stelle, tra Rimini, Bellaria, San Mauro Mare, Valverde, Cesenatico e località di montagna per la stagione invernale, è formata da Giovanni Passeri e la moglie Laura Dattila. E vanta, spiega il titolare, "una percentuale di riempimento quest’anno è stata del 92-93%".
Alla faccia della battaglia di Aia Fedealberghi ai prezzi stracciati. "Il prezzo basso è il nostro valore aggiunto – spiega Passeri –. Applichiamo agli hotel il modello Ryanair: il volo costa due lire. Poi se vuoi aggiungere la scelta del posto, la valigia più grande, il ceck in online e così via paghi a parte ogni cosa. E funziona. Abbiamo il 40 per cento di ospiti fidelizzati, 40mila famiglie ospitate in un decennio. Tanti tornano anche due o tre volte in una estate. Sanno cosa li attende, non pubblichiamo foto con menu spettacolari o camere : dov’è il problema? Puntiamo a un target che ormai in riviera è ignorato: persone con bassa capacità di spesa, ma che in vacanza ci vogliono andare. Gli alberghi sono vecchiotti, non ristrutturati di recente, tutti in affitto. Abbiamo aumentato il numero di strutture durante il Covid, quando nessuno voleva sapere soprattutto di due stelle anzianotti di dimensioni medie o piccole". Un passo dopo l’altro, Village Hotel - nata una decina di anni fa, nel 2024 spegne dieci candeline - è arrivata a circa 400 camere, con 150 tra dipendenti e collaboratori stagionali.
"Rispetto a prima del Covid – aggiungono da Village Hotel – abbiamo come tutti alzato un po’ i prezzi. Non più 10-15 euro la pensione completa in media stagione, oggi partiamo da 25-30 euro. Poi chi vuole altro, paga di più".
Tra gli assi nella manica del Village Hotel la ’formula roulette’, mutuata dal mondo dei grandi tour operator, e quella del baratto-vacanza. "La prima prevede sconti importanti – continua Passeri – a chi sceglie di venire collocato in uno dei nostri alberghi, nelle varie località della riviera. Molto gettonata". Quanto al baratto? "Quella la lanciamo in periodi particolari, in bassa stagione, come aprile, quando riapriamo i primi alberghi in riviera – chiosa l’imprenditore –. La usiamo nei weekend, per due persone. Noi offriamo servizi basilari, i turisti non pagano ma in cambio portano oggetti che magari hanno tirato fuori dalla soffitta. Ad esempio biciclette, quelle davvero tante, macchine da caffé, culle, giochi per bambini, phon. Con queste cose noi aumentiamo i servizi delle strutture, che sono semplici e datate, senza spendere un euro". Nel 2022 è cresciuta la povertà assoluta in Italia: 5,6 milioni di persone.