CronacaAlcol e droga in discoteca a Rimini, ragazzo in coma. Chiuso il locale

Alcol e droga in discoteca a Rimini, ragazzo in coma. Chiuso il locale

Ha 19 anni ed è di Reggio Emilia. E' crollato al Classic durante un after hours. Ma ci sono vari punti oscuri

Il giovane è crollato in coma mentre era sulla pista, poi è stato portato all’esterno

Il giovane è crollato in coma mentre era sulla pista, poi è stato portato all’esterno

Rimini, 11 agosto 2020 - Non gli era bastato bere al punto da ritrovarsi quasi in coma etilico, ci ha aggiunto anche l’Mdma. E in coma c’è finito davvero. Il ragazzo, 19 anni, residente a Reggio Emilia, è ora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Infermi. Le sue condizioni sono migliorate e sarebbe fuori pericolo, ma quando è arrivato in ospedale era messo talmente male che i medici quasi disperavano di salvarlo. La discoteca 'Classic Club' è stata chiusa questa mattina dalla Polizia di Stato, con provvedimento della Questura per 30 giorni in base all'articolo 100 del Tulps. Il giovane, benchè grave, è fuori pericolo.

AGGIORNAMENTO Overdose di droga in discoteca a Rimini, il giovane non fa i nomi

Subito ieri si era messa in moto la macchina delle indagini: oltre 150 persone sono state identificate dagli agenti di Squadra mobile e Volanti, ma soprattutto gli investigatori stanno cercando di rintracciare tutti gli amici che erano con lui quella sera, alcuni dei quali sembra si siano fatti di nebbia. Non solo, ma pare anche che ‘qualcuno’ abbia spostato il ragazzo dall’interno al parcheggio della discoteca. Una ‘mossa’ che alla Polizia non è piaciuta per niente e che ha tutta l’intenzione di chiarire.

L’allarme al 118 arriva dal Classic, proprio mentre sono in pieno after hours. Una maratona che per il locale è un appuntamento fisso, con i ragazzi che arrivano da tutte le parti d’Italia. Hanno cominciato sabato, alle 23,45, e chiuderanno i battenti a mezzanotte di domenica. Ma poco dopo le 17,30 arriva la chiamata al 118: ce n’è uno nel parcheggio che non dà segni di vita.

Quando l’ambulanza arriva, gli operatori sanitari si rendono subito conto che la situazione è gravissima: il giovane è in coma. E appare anche evidente che è pieno zeppo di ‘qualcosa’. Poi la corsa al pronto soccorso, dove i medici per un momento disperano di riuscire a salvargli la vita. Sono le analisi che rivelano che non solo ha bevuto fin quasi a perdere i sensi, ma ci ha mischiato un bel po’ di droga: quasi certamente Mdma.

L’allarme successivo è quello al 113 e non passa molto che i poliziotti danno lo stop alla musica. Al Classic ci sono ancora circa 160 persone, nessuno esce e nessuno entra prima di essere identificato. Gli investigatori cercano di ricostruire il quadro per intero. Tanto per cominciare con chi è arrivato il ragazzo discoteca. E’ di Reggio Emilia ed è partito con alcuni amici per partecipare all’evento, ma di quegli amici pare ne manchi un pezzo. Qualcuno avrebbe infatti deciso di tagliare la corda, prima di avere a che fare con le divise. L’incognita successiva, e non in termini di importanta, è dove il ragazzo abbia preso la droga.

Le ipotesi sono ancora troppe. La prima è che sia arrivato da Reggio Emilia con le pasticche già in tasca, oppure che le abbia acquistate dentro o fuori dal locale. Ma può avergliele passate anche uno degli amici. Domande a cui gli agenti, coordinati dal sostituto procuratore, Annadomenica Gallucci, stanno cercando di rispondere. Hanno cominciato sentendo alcuni di quelli con cui era arrivato, ma fino ad ora non sembrano esserci state grosse svolte.

Però c’è un ‘giallo’ in più in questa indagine. Il giovane è stato trovato infatti all’esterno della discoteca, ma per gli inquirenti non ci sono dubbi: quando è crollato in coma era ancora in pista. E allora, chi l’ha portato fuori? E perchè? Solo per fargli prendere aria? Può darsi, ma è una domanda a cui gli investigatori della Squadra mobile sono decisi a rispondere.

Ieri intanto le condizioni del giovane reggiano stavano lentamente migliorando, e non è più in pericolo di vita. I poliziotti sperano e aspettano che si riprenda completamente, almeno quel tanto che basta per avere le risposte necessarie a chiudere il cerchio.