Allarme siccità, carabinieri in campo "Controlli speciali contro gli abusi"

Nel mirino chi usa indebitamente l’acqua di fiumi e falde, potenziata l’attività per evitare gli incendi. La diga di Ridracoli regge, ma scatta il razionamento dei canali di irrigazione: agricoltori in ginocchio

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di Manuel Spadazzi

Scendono in campo i carabinieri contro chi spreca o usa indebitamente l’acqua. Nel Riminese i Comuni che hanno già adottato l’ordinanza anti-spreco sono diversi, e in alcuni ci sono già state le prime sanzioni. E’ il caso avvenuto a Poggio Torriana, dove nei giorni scorsi gli agenti di polizia locale hanno sanzionato un privato che aveva riempito la piscina in giardino... Siamo soltanto all’inizio. D’ora in poi i controlli saranno più stringenti, non solo nei comuni dove è già in vigore l’ordinanza. Proprio ieri a Bologna si è tenuto un vertice regionale dei carabinieri, in cui si è posto l’accento sull’emergenza idrica. Il gruppo dei carabinieri forestali di Rimini, guidato dal colonnello Cosimo Chiumento, avvierà in questi giorni una serie di controlli mirati per contrastare prelievi non autorizzati dai fiumi e dalle falde. Controlli che riguarderanno non solo gli agricoltori. "L’attenzione sarà massima: l’emergenza idrica, insieme a quella degli incendi, sarà una nostra priorità per queste settimane", confermano dal comando dei carabinieri forestali.

Per fortuna la diga di Ridracoli continua a non lasciare Rimini e il resto della Romagna a secco. Ieri erano presenti 26 milioni di metri cubi d’acqua nell’invaso. È sceso il livello delle falde del Marecchia, "ma non c’è ancora un allarme per l’acqua potabile – spiega Tonino Bernabé, il presidente di Romagna Acque – Le maggiori sofferenze le patiscono gli agricoltori". Anche perché "il Consorzio di bonifica della Romagna sta procedendo a ridurre del 20% la consegna d’acqua agli associati rispetto ai canali a cielo aperto".

Preoccupa la siccità e preoccupano gli incendi. La provincia di Rimini era già da giorni tra le zone più a rischio in Emilia Romagna. La Regione ha imposto il divieto assoluto di accendere fuochi, utilizzare strumenti che possano provocare fiamme. Vietato anche bruciare rami e stoppie. Chi infrange l’ordinanza, rischia sanzioni fino a 10mila euro, oltre ovviamente a una denuncia.