Alloggi popolari, sconto da 50 milioni

La legge ’Semplificazioni bis’ fissa una cifra forfettaria di 5.000 euro per chi vuole riscattare la proprietà dell’abitazione

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di Mario Gradara

Arriva il maxi sconto sul riscatto delle case popolari: tra i 40 e i 50 milioni di euro per il solo V Peep Ausa, dove quasi un migliaio di famiglie invece di cifre da 30mila e 50mila euro ciascuna ne pagheranno, per diventare proprietarie ed eventualmente vendere l’alloggio, soltanto 5mila Una grande notizia soprattutto per il V Peep Ausa, con centinaia di persone scese più volte in piazza in questi anni per chiedere uno sconto. Senza ottenerlo. Dopo le proteste erano partiti ricorsi a raffica, persino una class action, senza risultati concreti. Poi la svolta con l’emendamento detto "Sani-Petitti", che prevedeva l’abbattimento del 50% in più rispetto ai valori fissati dalla legge per chi volesse riscattare l’alloggio popolare. Emendamento però affossato dalla Corte dei Conti. Il sindaco Andrea Gnassi, a fine 2018, aveva invitato tutti i parlamentari eletti in Emilia Romagna a sollecitare un provvedimento bipartisan per risolvere definitivamente la questione.

Ora a tagliare la testa al toro è la legge ’Semplificazioni bis’ del 31 luglio scorso, che ha fissato una cifra massima forfettaria per i riscatti, ovvero per passare dal diritto di superificie alla proprietà. Ovvero, fino a 5mila euro per singola unità abitativa con superficie fino a 125 metri quadri; fino a 10mila euro in caso di superficie superiore ai 125 metri quadri. La legge non è ovviamente retroattiva. Per chi ha già pagato le cifre più alte precedenti non c’è ristoro (e qui si apre un tema di iniquità).

"Questo è un provvedimento che ha un impatto enorme sul V Peep Ausa – osserva l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini –, dove le cifre fissate in precedenza vengono ridotte a circa un decimo. Quello che è stata decisa con la legge di fine luglio è il portato del lavoro fatto in questi anni. Ora è stata introdotta una modifica lineare, rispetto al nostro emendamento che prevedeva un abbattimento del cinquanta per cento".

Si apre un problema di mancato incasso per il Comune di Rimini? "Assolutamente no, non erano state inserite cifre a bilancio, se non molto basse, per il semplice fatto che non riscattava nessuno. Paradossalmente si può dire che avremo verosimilmente maggiori introiti con questa nuova disposizione, incasseremo di più". "Voglio anche sottolineare – chiosa Brasini – che non vengono ’regalate’ le case: va considerato che a carico degli intestatari nel tempo sono andati oneri di costruzione, oneri di esproprio e quant’altro".