Alloggio, assistenza e ora anche un lavoro per i profughi ucraini

Il ministro Beccari: "Introdotte modifiche alla normativa per permettere a chi può farlo di avere un impiego temporaneo"

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Alloggio, assistenza sanitaria e presto anche un lavoro. È il segretario di Stato agli Esteri, Luca Beccari, a fare il punto della situazione sull’accoglienza a San Marino dei cittadini ucraini scappati dalla guerra. Il ministro del Titano snocciola i numeri. Attualmente sono 290 quelli che hanno trovato accoglienza in Repubblica. "Che si aggiungono ai cittadini ucraini residenti o soggiornanti – spiega Beccari –. Abbiamo raggiunto il picco di 303 qualche settimana fa, poi alcune famiglie si sono spostate altrove e altre sono tornate in Ucraina". Dei 290 profughi, "224 sono donne e 66 uomini. Sono 149 i minori e sono tutti accompagnati. Ma da questo punto di vista abbiamo anche affrontato il tema della gestione dei minori non accompagnati dai genitori prevedendo una procedura specifica nel caso in cui avessero bisogno di accoglienza". Il Segretario Beccari ripercorre le tappe di un percorso sicuramente complicato dal punto di vista organizzativo. "Ci siamo messi in moto per garantire loro assistenza sanitaria, un alloggio, ma anche assistenza psicologica", dice.

Poi il supporto economico con la Smac card. "Per gli acquisti di prima necessità – sottolinea il ministro – la Smac è stata alimentata con fondi pubblici e con le donazioni". Poi il lavoro. "Abbiamo introdotto – spiega – modifiche alla normativa che riguarda il lavoro per rendere possibili delle misure di impiego legate al permesso di soggiorno speciale. Per permettere a chi tra i cittadini ucraini è in condizione di poter lavorare, di avere un impiego temporaneo della durata del soggiorno a San Marino".

Dei 290 profughi, 66 sono ospitati in strutture pubbliche, "tutti gli altri da famiglie sammarinesi. Vorrei sottolineare la grande sinergia che c’è stata e c’è tra pubblico e privato – dice il segretario di Stato agli Esteri – e il grande aiuto che le famiglie sammarinesi stanno dando. Lo Stato non ha beni immobili da mettere a disposizione e l’apporto delle famiglie in questo senso è stato davvero fondamentale. Ma in tanti hanno contribuito". Beccari ricorda le donazioni in denaro, ma anche le raccolte di beni di prima necessità. "Quello che San Marino ha fatto e sta facendo è davvero unico – lo dice con orgoglio il ministro –. Aver dato ospitalità a 300 profughi, praticamente l’1% della nostra popolazione, è un record rispetto a tutti i Paesi d’Europa. Anche questa volta San Marino ha dato una grande risposta".