Alpini e molestie, la Procura: "Archiviamo"

Impossibile identificare gli autori dell’episodio denunciato da una 26enne riminese, l’unico fin qui segnalato alle forze dell’ordine

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di Manuel Spadazzi

Centinaia di donne molestate a Rimini dagli alpini durante l’Adunata nazionale. Per giorni e giorni non si è parlato d’altro, dopo le accuse lanciate dal gruppo di femministe ’Non una di meno’. Era intervenuto perfino il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, presente alla parata finale degli alpini: "Gli episodi vanno accertati dalle autorità competenti, ma i racconti fatti da alcune donne sono gravissimi". E se accertati "vanno condannati".

Bene: a due mesi dall’Adunata, l’unica denuncia fin qui presentata alle forze dell’ordine potrebbe finire nel cassetto. La Procura di Rimini ha chiesto l’archiviazione dell’indagine sulle molestie denunciate da una ragazza riminese di 26 anni. La giovane prima aveva segnalato l’episodio a ’Non una di meno’, tramite i social. Poi, tre giorni dopo, era andata alla caserma dei carabinieri di via Destra del porto insieme al suo avvocato, per denunciare quanto le era accaduto nel pomeriggio di sabato 7 maggio. Quel giorno, aveva raccontato ai militari, si trovava con un’amica sul lungomare nella zona di piazzale Fellini, vicino al ristorante allestito per gli alpini, quando (secondo quanto riferito ai carabinieri) era stata seguita, accerchiata e strattonata da tre uomini di mezza età con il cappello da alpino. I tre le avevano rivolto offese e frasi dai contenuti esplicitamente sessuali, e uno di loro l’aveva tirata per un braccio.

Gli inquirenti hanno visto i filmati delle telecamere, ma la zona è coperta solo parzialmente dalla videosorveglianza. Impossibile risalire all’identità dei presunti autori di molestie. L’unica testimone oculare, l’amica della giovane, non è stata è stata in grado di fornire nuovi elementi utili all’identificazione dei tre.

Per questo "abbiamo chiesto al gip l’archivazione – conferma il procuratore capo Elisabetta Melotti – Per l’impossibilità di identificare i responsabil delle molestie, tuttora ignoti". Ora toccherà al giudice per le indagini preliminari decidere se chiudere il caso o chiedere un supplemento di indagini. L’avvocato della ragazza ha appreso la notizia "ieri dalla stampa. Ce l’aspettavamo, perché sapevamo che sarebbe stato difficile identificare quei tre individui". La ragazza, anche se la denuncia dovesse essere archiviata, non è pentita: "Ha fatto ciò che riteneva giusto". Quella della 26enne è stata fin qui l’unica denuncia. Un’altra ragazza aveva segnalato un episodio di molestie alla polizia tramite Youpol, ma non ha mai formalizzato la denuncia. Stop, fine: non ci sono altre denunce.