Alpini Rimini e caso molestie, arriva la prima denuncia. Guerini: "Fatti gravissimi"

Le femministe: "Centinaia di casi". L'associazione degli Alpini: "Provvedimenti in caso di denunce, ora non ce ne sono". Schlein: "Intervenire anche senza atti formali". Amnesty International: "150 testimonianze di atteggiamenti sessisti". Giorgia Meloni: "Fare luce su quanto è accaduto"

Rimini, 10 maggio 2022 - È arrivata la prima denuncia di molestie ricevute durante l'Adunata degli Alpini. Si tratta di una ragazza di 26 anni che nel pomeriggio, è andata dai carabinieri di Rimini. In compagnia di un'amica (che ha parzialmente assistito alla scena) e del proprio avvocato, ha raccontato ai militari della caserma Destra del Porto, di essere stata circondata e aggredita da tre persone sabato pomeriggio in mezzo alla folla. Secondo la denuncia l'avrebbero presa per un braccio, strattonata e insultata con frasi dall'esplicito riferimento sessuale. Lei si è divincolata ed è riuscita a scappar via. La denuncia è contro ignoti e, al momento, si procede per molestie.

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Questa è una delle prime conseguenze del polverone, che si è alzato durante tutta la giornata in merito ai supposti casi di molestie, avvenuti durante l'Adunata degli Alpini . che si è tenuta a Rimini il weekend scorso - e che sono stati denunciati sia da alcune donne riminesi sia dall'associazione attivista Nonunadimeno. Molte le voci politiche e istituzionali che si sono espresse in merito, voci che in parte condannano l'accaduto e in altra parte chiedono ulteriori verifiche e approfondimenti, per capire se ci sono effettivamente stati episodi di molestie, cat-calling e minacce

“I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all'opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni”. Queste sono state le parole del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. “È sbagliato - ha aggiunto - fare generalizzazioni ma, allo stesso tempo, non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni”.

La sfilata finale degli Alpini sul lungomare a Rimini
La sfilata finale degli Alpini sul lungomare a Rimini

A stretto giro, è arrivato l'intervento del presidente dell'Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero: "Prima di ripartire ho parlato con le forze dell'ordine e ho chiesto se ci fossero state denunce. La risposta è stata negativa. È chiaro che se ci sono denunce circoscritte e circostanziate prenderemo provvedimenti, ma al momento non ne risultano".

"Vogliamo i fatti", ha continuatoo poi Favero ricordando che "la stessa cosa è successa a Trento nel 2018, senza che poi succedesse nulla". "Quello che mi dispiace - ha aggiunto - è che tutto si concentra su questo quando c'è stata un'adunata nazionale con 450 mila persone a Rimini e una sfilata con 90 mila persone nel segno della fratellanza e della solidarietà. Trasformare tutto questo mi lascia un po' con l'amaro in bocca. Condivido quello che ha detto il ministro Guerini - ha concluso -, ma non possiamo procedere sul sentito dire. Servono i fatti e le denunce che, al momento, non ci risultano". 

La denuncia delle attiviste di 'Nonunadimeno'

A denunciare i fatti, le attiviste di 'Nonunadimeno' che hanno manifestato, ieri sera, con una ‘controadunata’ in piazza Cavour, davanti al municipio di Rimini. Erano presenti una quarantina di persone, comprese alcune donne che hanno raccontato delle presunte molestie subìte. Il collettivo femminista, da venerdì scorso sta raccogliendo le segnalazioni di donne che sono state molestate dagli alpini tra fischi, urla e proposte oscene.

Alcuni alpini poi si sarebbero spinti oltre, con gesti fisici. Stando al collettivo ‘Nonunadimeno’, vittime delle molestie sarebbero state soprattutto bariste e cameriere. E i casi sarebbero stati centinaia.

Per il momento, secondo quanto si apprende dalle forze dell’ordine, non è arrivata alcuna denuncia. A ribadirlo anche l'Ana, l’Associazione nazionale degli alpini che ha condannato l’accaduto. "Prendiamo le distanze, stigmatizzandoli, dai comportamenti incivili segnalati, che certo non appartengono a tradizioni e valori che da sempre custodiamo e portiamo avanti" ha chiarito, ma ha anche specificato che "dopo gli opportuni accertamenti non risulta alcuna denuncia presentata alle forze dell’ordine".

L'Adunata Alpini si è tenuta a Rimini dal 5 all'8 maggio 2022
L'Adunata Alpini si è tenuta a Rimini dal 5 all'8 maggio 2022

Schlein: "Per intervenire non occorrono denunce"

Elly Schlein, vicepresidente dell'Emilia-Romagna, sollecita provvedimenti anche in assenza di denunce: "Le segnalazioni che sono arrivate dall'Adunata degli Alpini di Rimini devono essere prese sul serio anche quando non prendono la forma di una denuncia alle forze dell'ordine; spesso le donne non denunciano perché temono di non essere credute. Chi ha segnalato ha bisogno del supporto delle istituzioni. Non si tratta di episodi di maleducazione o di ubriachezza: queste sono molestie. E troppo poco si è capito che il problema è molto più profondo, è anche culturale".

Il sindaco di Rimini: "Molestie gravi, ma non generalizzare"

"Non si può sottovalutare" ma "al tempo stesso non possiamo generalizzare per tutti gli alpini", ha detto il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. Già il giorno dopo che l'associazione 'Non una di meno' aveva fatto emergere il caso, fu la vicesindaca Chiara Bellini ad esprimere la posizione del Comune stigmatizzando i fatti e chiedendo all'organizzazione di tenere a bada i propri uomini. Quattro giorni dopo le prime segnalazioni, è intervenuto anche il sindaco: "Condivido ogni riga, ogni virgola di quello che è stato detto dal ministro Guerini", il quale ha condannato i fatti, chiedendo però di non generalizzare. "Non possiamo essere accondiscendenti in alcun modo con chi ha molestato una donna, anche solo verbalmente", ha affermato il sindaco. Però "non si può generalizzare come se tutti gli alpini fossero dei molestatori. Ho visto decine di migliaia di persone perbene che con la loro allegria hanno invaso la nostra città", ha riportato Sadegholvaad, che ha aggiunto: "Sappiamo che questo ha riguardato un numero limitatissimo di persone. Però questo non vuol dire che si debba minimizzare quanto è accaduto".

Regione Emilia Romagna: "Atti da chiarire"

Atti di "inciviltà" che devono essere "stigmatizzati". E vicenda che "va chiarita" in ogni suo aspetto. A sostenerlo è Barbara Lori, assessora alle Pari opportunità della Regione Emilia-Romagna, che prende così posizione sulle molestie segnalate a Rimini. "Molestie e mancanze di rispetto vanno sempre condannate e sono inaccettabili sotto ogni forma e in qualunque contesto - afferma Lori - dispiacciono particolarmente quelle emerse dai racconti dell'Adunata degli alpini, che sono quanto di più distante dal patrimonio di valori custodito da questo storico corpo. Mi auguro che ogni circostanza venga chiarita e che questi atti di inciviltà siano sempre stigmatizzati", incalza l'assessora.

Valente (Pd): "Patriarcato duro a morire"

"In occasione del raduno nazionale degli Alpini, avvenuto nei giorni scorsi a Rimini, si sarebbero verificati migliaia di episodi di molestie, cat-calling e minacce per i quali l'associazione 'Non una di meno' ha raccolto le denunce. Finora, fanno sapere dall'Associane nazionale Alpini, non ci sarebbero state denunce vere e proprie alle autorità giudiziarie, ma questo non cambia il senso di quanto è avvenuto. La cultura del patriarcato è dura a morire. Quando si radunano tanti uomini, come è accaduto anche in altre occasioni, le donne diventano bersagli di atti violenti mascherati da goliardia, atti che a volte sfociano in vere e proprie violenze sessuali. I luoghi pubblici diventano prigioni per le donne. Tutto ciò è inaccettabile e per questo chiediamo alle autorità di fare luce sulla vicenda". Questa è una parte del post su Facebook della senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio.

Amnesty: "Molestate le nostre attiviste. Ana prenda provvedimenti"

"Nel condannare ogni forma di violenza avvenuta in occasione dell'Adunata degli alpini" a Rimini, Amnesty International Emilia-Romagna ha chiesto "alle autorità militari, civili e all'Associazione nazionale alpini di prendere immediatamente provvedimenti nei confronti di coloro che si sono macchiati di un comportamento tanto indegno quanto intollerabile". Che ha visto prese di mira anche "le nostre attiviste del gruppo di Rimini", ha evidenziato Iustina Mocanu, responsabile Amnesty International dell'Emilia-Romagna. In tre giorni sono state raccolte più di 150 testimonianze di atteggiamenti sessisti, molestie, violenze di genere, discriminazioni omolesbobitransfobiche, senza considerare comportamenti razzisti e inneggianti al fascismo e Amnesty International, che "lavora da sempre per il rispetto dei diritti delle donne e condanna ogni forma di discriminazione e violenza", ha detto che non ci si può passare sopra. 

Giorgia Meloni: "Fare luce su quanto è accaduto"

"Ci auguriamo che sia fatta tempestivamente luce su quello che è accaduto nel corso dell'ultima adunata nazionale degli Alpini perché la criminalizzazione dell'intero Corpo alla quale siamo assistendo in queste ore è inaccettabile. Se a Rimini qualcuno si è permesso di macchiare la divisa che indossa con comportamenti offensivi o addirittura compiendo dei reati deve essere punito e perseguito secondo la legge. E senza fare sconti perché chi indossa una divisa ha una responsabilità doppia verso la comunità. Ma nessuna deve permettersi di generalizzare e offendere le Penne nere, orgoglio delle nostre Forze Armate e simbolo di un'Italia solidale e sempre al servizio dell'altro". Lo ha dichiarato il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

Lega: "Nessuna denuncia presentata. Guai a chi li tocca"

La Lega difende gli alpini. "In base alle verifiche fatte dall'Ana e da verifiche dirette con i vertici della sicurezza pubblica di Rimini - ha affermato il dipartimento Difesa del Carroccio - non è stata presentata ad oggi nessuna denuncia rispetto alle presunte molestie lanciate sui social network relativamente all'adunata degli alpini di Rimini". Non solo: "Eravamo presenti all'evento in oltre 20 parlamentari della Lega e non ci sono giunte nemmeno lontanamente segnalazioni di questo tipo. Nemmeno una". Detto questo, "è evidente che eventuali comportamenti di violenza e molestia, se ci sono stati, vanno condannati e puniti severamente, ma vanno denunciati nelle sedi opportune. Tutto questo non può in alcun modo gettare un'ombra sul corpo degli alpini che rappresenta un fiore all'occhiello per l'intero paese. Guai a chi tocca gli alpini - hanno avvertito i leghisti - Ancor più se chi lo fa è da ascrivere a quella sub-cultura di sinistra che ha cercato sin da subito di sabotare l'istituzione di una giornata, il 26 gennaio, dedicata alle penne nere". 

Piccinini (M5s): "Corpo non si nasconda e chieda scusa; donne denuncino"

I racconti sulle molestie subite dalle donne durante il raduno degli Alpini a Rimini "sono agghiaccianti e non meritano di certo di essere catalogati come irrilevanti solo perché fino ad oggi non ci sono state ancora denunce presentate alle Forze dell'ordine". A dirlo è stata Silvia Piccinini, consigliera regionale M5s, che a sua volta ha invitato "chiunque abbia subito queste molestie a denunciare senza timori quanto accaduto. Se c'è qualcuno tra il corpo degli alpini che ha sbagliato è giusto che paghi per le sue vergognose azioni". Questi episodi, ha continua Piccinini, "rischiano di mettere in secondo piano lo svolgimento di una festa che è stata molto partecipata e tanto attesa da tutto il territorio di Rimini". Per questo, ha insistito la 5 stelle, "credo che sia innanzitutto interesse del corpo degli alpini individuare i responsabili di questi gravi episodi, senza arrampicarsi sugli specchi e senza limitarsi a parlare solo di 'infiltrati che hanno acquistato una penna nera', come abbiamo sentito dire in questi giorni. E magari anche qualche parola di scuse verso quelle donne che hanno subito molestie e apprezzamenti non richiesti sarebbero davvero gradite", ha chiosato Piccinini.

Rosato (Italia Viva): "A Rimini comportamento ignobile"

"A Rimini abbiamo visto in azione dei delinquenti che hanno molestato delle donne. Un comportamento ignobile di cui mi auguro siano chiamati a rispondere, ma hanno anche gettato fango sul buon nome del Corpo degli  Alpini, che invece si sa distinguere sempre per serietà e spirito di servizio. Una colpa grave anche questa". Così sui social il presidente di IV Ettore Rosato.