Alpini e le molestie a Rimini, negozianti in rivolta: "Basta fango"

Esercenti di Marina Centro e albergatori difendono le penne nere: "Chi ha sbagliato va punito, ma con loro Rimini è rinata"

Un momento della cerimonia dell’alzabandiera degli alpini in piazza Cavour

Un momento della cerimonia dell’alzabandiera degli alpini in piazza Cavour

Rimini, 17 maggio 2022 - I commercianti non ci stanno. Stanchi di vedere infangato il nome della loro città, dopo l’ondata di polemiche che si è abbattuta sui partecipanti alla 93esima Adunata degli alpini a causa di presunti episodi di molestie ("oltre 500 le segnalazioni" secondo l’associazione ‘Non una di meno’), esercenti e imprenditori di Marina Centro sono usciti allo scoperto. Prendendo le difese delle ‘penne nere’. "Ormai da parecchi giorni – si legge in una lettera firmata da 14 attività economiche – Rimini fa rima solo con le molestie alle donne. Si scrive di denunce (tante), raccolte di firme, proteste sempre più forti, rabbia che hanno prodotto e producono dimissioni, scontri politici e accendono gli animi come non accadeva da anni". I firmatari della lettera si definiscono "parte di quella città che nei giorni dell’Adunata ha vissuto e respirato, forse un po’ di più rispetto ad altre zone di Rimini, un clima di ritrovata fiducia e speranza. Un’atmosfera di festa e voglia di tornare a vivere; di essere ancora protagonisti dopo due anni e mezzo di pandemia". Quello dei negozianti non è un tentativo di minimizzare o sminuire le testimonianze di tante, tantissime ragazze. Anzi. "Le molestie e le offese alle donne vanno combattute, non tollerate: su questo non vi è alcun dubbio". Allo stesso modo però "non vi è alcun dubbio sul fatto che proprio gli Alpini, nella stragrande maggioranza delle situazioni e nella stragrande maggioranza delle persone qui convenute, abbiano rappresentato per Rimini un’occasione formidabile di condivisione dei valori umani, rispetto reciproco e attaccamento alle istituzioni. Non possiamo lasciare che il binomio Rimini-Alpini si trasformi in Rimini-Adunata di molestatori e violenti. Ma neppure che si silenzino i tanti aspetti positivi connessi alla loro presenza". "Puniamo severamente chi ha sbagliato, ma riconosciamo pubblicamente di aver trovato negli Alpini nuovi amici della città"" è l’appello finale degli esercenti. La lettera è firmata da Foto Studio M, Bar Milano, Salone Hairport, Rossopomodoro La Bottega, Ricami Veronica, Vecchia Botte, Pollini Retail, Tiro Al Bersaglio, Tabaccheria Frutteti, Bar Amico, Luisella Boutique, Pelletteria Nunzia, Tatoo Shop, Parrucchiera Donna Più Donna. In difesa delle ‘penne nere’ si è schierata anche l’associazione Riviera Sicura, che riunisce alberghi e stabilimenti balneari. "Non escludiamo che si possa essere verificato qualche sporadico ed isolato fatto spiacevole, che non esitiamo a condannare – dice il presidente Giosuè Salomone – ma in molti casi si è estremizzato. Il sondaggio tra le centinaia di albergatori che hanno ospitato gli Alpini ha dato un verdetto unanime: nessun fatto spiacevole registrato, malgrado l’assoluta prevalenza di staff femminile nelle strutture alberghiere".