"Alpini, quereliamo perché finiti in un tritacarne" Il presidente dell’Ana e le accuse di molestie

"Non siamo animati da alcuno spirito di rivalsa. Però non possiamo accettare che gli alpini, intesi come corpo e associazione, apprezzati e conosciuti per le loro opere a favore della comunità, siano finiti in un tritacarne mediatico che li ha presentati come molestatori tout court". Così il presidente di Ana (l’associazione nazionale degli alpini) Sebastiano Favero commenta la decisione di presentare querele per diffamazione contro gli insulti al corpo delle ’penne nere’ dopo le accuse di molestie alle donne durante l’Adunata di Rimini, svoltasi a maggio. Quattro finora le persone querelate. "È una vicenda che ci ha causato grande amarezza – continua Favero – perché a fronte di episodi di maleducazione e apprezzamenti volgari rivolti alle donne (sempre al di fuori degli eventi ufficiali dell’adunata che si sono svolte a Rimini) si è gettato fango sull’intero corpo degli alpini nonché sulla nostra associazione". Nel frattempo alla Procura sono arrivate altre 10 denunce di presunte molestie.