FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Alpinisti morti sul Gran Sasso, aperta un’inchiesta: già ascoltati i primi testimoni

Dopo aver esaminato l’esposto dei familiari di Luca Perazzini, la procura di Teramo ha deciso di avviare un’indagine per scoprire eventuali responsabilità nella morte del 42enne e di Cristian Gualdi

Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti morti sul Gran Sasso

Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti morti sul Gran Sasso

Rimini, 12 marzo 2025 – Dall’esposto all’inchiesta. La procura di Teramo non ha perso tempo e, subito dopo aver ricevuto la richiesta di fare piena luce sulle circostanze che hanno portato alla tragica morte degli alpinisti di Santarcangelo Luca Perazzini e Cristian Gualdi, ha aperto un fascicolo di indagine proprio per fare tutte le verifiche necessarie a rispondere alle domande senza risposta dei familiari dei due amici morti sul Gran Sasso a fine dicembre.

L’indagine, affidata ai carabinieri di Assergi, ha già mosso i primi passi, con i militari dell’Arma infatti che hanno acquisito alcuni filmati, anche dei telefonini dei soccorritori, ritenuti di interesse investigativo, oltre ad avere già iniziato anche ad ascoltare le testimonianze delle persone informate sui fatti per ricostruire quei drammatici giorni di fine dicembre.

Dal 22 al 27 dicembre: in quei cinque giorni terribili cominciati quando i due amici alpinisti di Santarcangelo erano scomparsi a 2.700 metri, cadendo in un canalone sul Gran Sasso al culmine di un’escursione ad alta quota durante la quale i due erano stati sorpresi dal maltempo. Un improvviso peggioramento delle condizioni meteorologiche ad alta quota che dal 22 dicembre era andato avanti per ben cinque giorni, rendendo proibitive le condizioni in cui si erano svolti i numerosi tentativi di recuperare gli alpinisti bloccati. L’intervento decisivo, infatti, era arrivato solo cinque giorni dopo: il 27, quando i soccorsi però non avevano potuto fare altro che ritrovare i due corpi degli alpinisti di 42 e 48 anni ormai morti assiderati.

A seguito della tragedia il fratello di Luca Perazzini, Marco, si è rivolto agli avvocati Luca Greco e Francesca Giovannetti, i quali appunto hanno presentato in procura a Teramo l’esposto che ora ha sbloccato il lavoro dell’autorità giudiziaria per rispondere ad alcuni dubbi sollevati proprio dagli avvocati dei familiari di Perazzini. Per la precisione, tra gli aspetti che la procura di Teramo dovrà chiarire c’è l’ipotesi che quel giorno la funivia con cui Luca e Cristian Gualdi avevano raggiunto la vetta dovesse essere chiusa. Così come vanno chiariti i dubbi circa il posizionamento della segnaletica in cui gli alpinisti si erano imbattuti durante il tragitto e che, forse, per un mal posizionamento potrebbe aver sviato i due amici portandoli verso il canalone in cui sono caduti e poi morti. Così come il fatto che ci fosse stata una adeguata comunicazione della chiusura di un rifugio che si trovava non lontano dal punto della caduta. Infine, sempre la procura è al lavoro per verificare anche la tempestività dei primi soccorsi.