Rimini, "Alunni nella 'bolla', la scuola non si ferma"

All’"Isola blu" un’unica sezione per i bimbi di ogni età. Le maestre: "Attività sempre garantite nonostante le assenze per Covid"

Alunni nella bolla

Alunni nella bolla

Rimini, 28 gennaio 2022 - Una ‘grande bolla’ per consentire ai bambini più piccoli di stare a scuola anche se il virus costringe a casa buona parte delle maestre di nidi e materne. Sostituire un insegnante in un nido può diventare una missione impossibile per il rapporto instaurato con i bambini. La conseguenza è il ‘tutti a casa’ per la sezione con mille disagi per le famiglie. Al nido e scuola per l’infanzia Isola blu di Rimini le insegnanti hanno pensato a un modo nuovo di fare attività, superando le mancanze di personale. Si sono reinventate e l’hanno chiamata la ‘grande bolla’. Le attività si fanno tutti assieme. Non ci sono più sezioni. Così alcune maestre sono a casa in quarantena, le colleghe sopperiscono alle assenze.

"Abbiamo scelto di unire sezioni che una volta erano divise. Prima i bimbi di una sezione non potevano aver contatti con quelli di un’altra. Ma con i più piccoli, è bene ricordarlo, non si usano mascherine. Noi all’Isola blu abbiamo – spiegano Tatiana Bruscia e Annalisa Capucci, maestre al nido Isola Blu insieme a 6 colleghe – abbiamo deciso di formarne una unica, la grande bolla appunto, unendo diverse sezioni e più classi di età. In questo modo noi insegnanti riusciamo a lavorare in maniera più collaborativa: dove non arriva una, ci pensa un’altra". Ma attenzione: "Non è solo una modalità operativa legata alle attuali problematiche sanitarie, a cui questa soluzione sta dimostrando di dare risposte inedite ed efficaci. La grande bolla è una vera e propria scelta pedagogica innovativa".

La struttura ospita una quarantina di bambini da 0 a 6 anni. L’aver allargato la ‘bolla’ potrebbe portare a maggiori preoccupazioni da parte delle famiglie vista l’attuale situazione dei contagi. Tatiana e Annalisa devono affrontare anche questo. "Noi non abbiamo paura e lo trasmettiamo ai genitori. La parola che più sentiamo nostra in questo momento è coraggio. Dobbiamo trovarlo in noi e trasmetterlo agli altri, grazie alla forza del gruppo. Certo, i genitori hanno dubbi e timori, è normale, ma capiscono che tutte le norme sanitarie sono rispettate al massimo e noi maestre ed educatrici siamo unite e convinte. È importante mostrare compattezza e convinzione, questa fa sentire i genitori più tranquilli. A loro ricordiamo che la scuola, oggi, è il posto più controllato e sanificato dove stare, e noi abbiamo standard di sicurezza più alti rispetto anche a quelli richiesti per legge".

La necessità di avere una garanzia sullo svolgimento delle attività e dunque sulla presenza degli educatori a scuola, è oggi più che mai sentita visto che dall’inizio della settimana sono rientrate oltre la metà delle sezioni che si trovavano in quarantena. Gli sforzi aumentano. Ci sono impiegati che si inventano centralinisti per tenere aperti i contatti con le famiglie, maestre che cambiano sede per garantire più turni e sopperire alle assenze delle colleghe contagiate, pedagogiste in servizio sette giorni su sette. "Lo facciamo con passione, non ci pesa. Se non posso io c’è la mia collega. E poi i bimbi sono così contenti quando entrano da noi che la stanchezza, anche se c’è, passa subito".

Andrea Oliva