Amarcord, mezzo secolo del film sulla riminesità

Nel 2023 Rimini celebra alcuni dei capolavori di Federico Fellini. Variety incorona ‘Otto e mezzo’ tra le migliori cento pellicole di sempre

Amarcord, mezzo  secolo  del film sulla riminesità

Amarcord, mezzo secolo del film sulla riminesità

Tutto il mondo gli ha reso omaggio, nel 2020, per i cent’anni dalla nascita. E l’anno scorso Rimini gli ha fatto un ‘regalo’ atteso da tempo: il nuovo, grande museo realizzato tra Castel Sismondo, il cinema Fulgor e le piazze Malatesta e San Martino. Prepariamoci, perché il 2023 sarà un altro ’Fellinianno’. Tanti gli anniversari, e non solo quello più triste: i 30 anni dalla morte di Fellini (spentosi il 31 ottobre 1993). Nel 2023 si celebreranno i 70 anni dall’uscita nei cinema de I Vitelloni, i 60 di Otto e mezzo, i 50 di Amarcord e i 40 di E la nave va, unico film che il Maestro presentò in anteprima a Rimini.

Una ’maratona’ di compleanni che, assicura il sindaco Jamil Sadegholvaad, "sarà al centro di tante, tantissime iniziative, in linea con lo spirito che ha mosso il nuovo Fellini Museum fin dalla sua ideazione". Ovvero "andare oltre una celebrazione fine a sé stessa, per cogliere (anche) l’occasione per riflettere su Rimini e sulla sua identità. Per capire, per esempio, quanto Amarcord abbia saputo fissare il carattere dei riminesi, o se invece non sia stato Amarcord a condizionare l’immaginario della nostra città e di chi la vive". Proprio gli anniversari de I Vitelloni e di Amarcord, i film più ’riminesi’ di Fellini (che qui non girò mai un metro di pellicola) saranno insomma "anche il modo per guardare a noi stessi, capire chi siamo e dove stiamo andando". Nella Rimini che "si candida Capitale italiana della cultura 2026, traguardo che potevamo solo sognare fino a poco tempo fa", il confronto con Fellini sarà quasi "una bussola" per orientarsi tra le nebbie riminesi.

Intanto dall’America arriva l’ennesimo ‘riconoscimento’ (semmai ce ne fosse stato bisogno) al genio riminese. Per la nota rivista di cinema Variety, tra i cento migliori film di tutti i tempi, quelli che hanno segnato la storia della settima arte, c’è anche Otto e mezzo. Il capolavoro felliniano si colloca al 33esimo posto, primo tra i film italiani (gli altri sono Ladri di biciclette di De Sica e L’avventura di Antonioni), e subito dopo Vertigo di Hitchcok. "Un film a ruota libera, spudoratamente autobiografico...", scrive Variety, nel quale Fellini, dopo la crisi creativa seguita ai successi de La strada e La dolce vita, "anziché arrendersi incanalò quella disperazione artistica nel suo trionfo più disinibito". Un film controverso e attualissimo, capace di stupire oggi come allora. Per Martin Scorsese Otto e mezzo fu una rivelazione: gli mostrò "l’idea di cosa fosse il cinema, cosa potesse fare e dove potesse portarti". Fellini maestro tra i maestri. Ma anche "ambasciatore del made in Italy – aggiunge Sadegholvaaad – e patrimonio della riminesità, da portare sempre con noi".

Manuel Spadazzi