Ambulanza respinta a San Marino, l'ospedale replica. "Non rifiutiamo cure a nessuno"

"Non si tratta di apartheid sanitaria e umanitaria"

Ospedale di San Marino

Ospedale di San Marino

San Marino, 22 ottobre 2018 - L'ospedale di Stato di San Marino è intervenuto per replicare all'accusa di un operatore del 118 secondo cui si sarebbe rifiutato di accogliere una ragazza italiana ferita. L'Istituto per la Sicurezza sociale del Titano in una nota ha negato che vi sia "apartheid sanitaria e umanitaria", "come confermano le molteplici occasioni in cui le ambulanze sammarinesi sono intervenute al di fuori dei confini di Stato e il fatto che mai sia stato rifiutato un paziente di qualunque nazionalità, trasportato da 118 italiani all'ospedale sammarinese".

Sul caso in questione, l'ospedale precisa che la centrale operativa si è subito attivata constatando che era già in atto un intervento da Pesaro. Quando è stato richiesto l'intervento sammarinese, "il 118 di San Marino, in quanto non si trattava di codice rosso, ha chiesto la nazionalità della paziente in ragione del fatto che tende ad assistere i suoi cittadini nella propria struttura, a esclusione del percorso legato al trauma center di cui la Repubblica è sprovvista e quindi, indipendentemente dalla nazionalità dei pazienti, li invia ai centri di riferimento specializzati nel trauma".

Rispetto all'evento "sono comunque in corso ulteriori analisi e verifiche dei fatti accaduti", spiega la nota. L'istituto evidenzia inoltre che "la paziente non è mai transitata o giunta in pronto soccorso di San Marino, altrimenti sarebbe stata regolarmente assistita".

"San Marino ha da sempre accolto e assistito i pazienti che giungono al proprio Ospedale di Stato, indipendentemente dalla loro nazionalità", precisa il Direttore Generale dell'ISS, Istituto per la sicurezza sociale sammarinese, Andrea Gualtieri. "Stiamo approfondendo la vicenda - ha detto Gualtieri - perché le telefonate alla centrale operativa sammarinese vengono registrate e quindi sapremo come sono andate le cose. Certo se la ragazza fosse stata in pericolo di vita l'avremmo accolta subito, ma si è trattato di un codice giallo, paziente trasportabile. Una valutazione peraltro fatta dalla centrale operativa di Pesaro - ha aggiunto - per cui l'operatore sammarinese ha valutato che fosse più agevole un accesso in una struttura italiana".

"Spiace che si sia ingenerato un caso mediatico per dichiarazioni che non rispecchiano l'esatta dinamica dei fatti e sui quali intendiamo, comunque, andare fino in fondo con ulteriori verifiche". Nel 2017, sono stati 15 i ricoveri di pazienti italiani arrivati a San Marino con ambulanza, 30 quelli invece soccorsi ma trasferiti fuori territorio per valutazioni fatte dagli specialisti del triage. Nel 2018, fino a giugno, sono stati 5 i ricoveri e 10 i trasferiti in strutture italiane sempre in base a valutazioni mediche «nell'interesse della salute del paziente", ha precisato Gualtieri.

Sulla collaborazione, spiegaancora l'ospedale, "esiste un Accordo di intesa siglato tra la Repubblica di San Marino e la Regione Marche concernente la collaborazione sanitaria tra le due realtà contigue, che regolamenta le modalità di richiesta e fornitura delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, compreso l'accesso al Pronto Soccorso". Inoltre, dall'ospedale precisano che "al di là di regolamenti e procedure, sono stati molteplici i pazienti italiani delle regioni limitrofe e non solo, che sono stati trasportati al Pronto Soccorso di San Marino e comunque mai sono state rifiutate le prestazioni e le cure del caso da parte dell'ospedale sammarinese".