"Dai, alla fine siamo ancora due burdèl", hanno scherzato tra loro. L’anagrafe direbbe il contrario, visto che Manlio Maggioli ha superato i 91 anni e Alvaro Anelli gli 83. Ma la grinta e la passione che mettono nel lavoro e nelle loro aziende "sembrano quelle di due ragazzi", dice la sindaca Alice Parma. Va ai due noti imprenditori l’Arcangelo d’oro, la massima onorificenza cittadina di Santarcangelo. Una scelta che la sindaca spiega così: "Nel 2022 l’Arcangelo d’Oro torna a premiare l’impresa e il lavoro attraverso due figure che hanno contribuito a scrivere la storia di Santarcangelo, dal punto di vista economico, sociale e culturale. Quelle di Anelli e Maggioli sono anche le storie di due famiglie che hanno portato avanti le aziende con passione e competenza, attraverso le generazioni, affrontando successi e momenti difficili senza mai perdere l’identità e il legame col territorio". La premiazione sarà il 23 in municipio, durante la cerimonia di auguri di fine anno. Manlio Maggioli verrà insignito dell’Arcangelo d’oro non soltanto per i successi e l’esponenziale crescita del gruppo Maggioli, ma anche per quello che ha fatto con la Sangiovesa e "per il significativo contributo – si legge nelle motivazioni – allo sviluppo di arte, cultura e istruzione, con il sostegno alle iniziative del territorio". E lui, che ha già ricevuto vari riconoscimenti, assicura: "Questo proprio non me lo sarei mai aspettato. Lo considero un premio alla carriera, mi inorgoglisce tantissimi perché mi sento molto legato a Santarcangelo, anche se non ci vivo più da anni". L’imprenditore poi riperccorre le tappe della lunga carriera: "L’azienda è stata fondata da mio nonno (all’inizio realizzava i banchi e gli arredi per le scuole) poi è stata portata avanti da mio padre. Nel 1963, quando ho preso io il timone dopo essermi spostato, era una tipografia con 13 dipendenti. Oggi siamo un gruppo editoriale e servizi informatici, con aziende anche all’estero. Abbiamo 2.700 dipendenti (di cui 500 a Santarcangelo), e l’anno prossimo pagheremo stipendi per 100 milioni". Per Manlio "è un successo di famiglia, portato avanti con i miei figli Amalia, Cristina, Paolo e presto con i miei nipoti. Ma sono orgoglioso anche di quanto siamo riusciti a fare con la Sangiovesa, diventata un simbolo della ristorazione in Italia, e con Tenuta Saiano". Alvaro Anelli è altrettanto felice del riconoscimento. "Per me è un onore. A Santarcangelo c’è gente molto più illustre di me, vedi Manlio. Io rispetto a lui sono un outsider. Ma sono un gran lavoratore". Ha fondato la Fratelli Anelli, azienda specializzata in edilizia, nel 1960 con i fratelli Alberto e Bruno. Quest’anno Alvaro ha festeggiato i 70 anni di lavoro ("ho iniziato a 13 anni...) e i 50 anni della Coppa della Pace, una delle gare di ciclismo giovanile più note in Italia. Traguardi che gli sono valsi l’onorificenza. "La sindaca Parma mi ha detto: porta i tuoi familiari alla cerimonia. Se verranno tutti, riempiremo la sala: siamo più di 70... Dedico questo riconoscimento a loro e a tutti i dipendenti. Siamo una grande famiglia, e sono fiero che l’azienda vada avanti con le nuove generazioni degli Anelli. Anche se ai giovani manca un po’ di grinta... Io anche ieri ero a spazzare il piazzale dello stabilimento. Che volete: lavorare mi piace...". Avercene, di gente come Manlio e Alvaro.