Anoressia e bulimia, l’incidenza è aumentata del 40%

Anoressia e bulimia, l’incidenza è aumentata del 40%

Anoressia e bulimia, l’incidenza è aumentata del 40%

Un aumento del 40 per cento di persone affette da anoressia, bulimia e binge eating, a livello nazionale. Numeri in crescita frutto anche dell’isolamento sociale causato dalla pandemia. Le patologie colpiscono nel 90 per cento dei casi le ragazze ma si può guarire. Parla lo psichiatra Riccardo Sabatelli, direttore del Centro di salute mentale. "Su Rimini osserviamo un incremento dei disturbi in linea con il resto della Romagna".

Solo adolescenti?

"Il disturbo ha un’insorgenza tipicamente giovanile, soprattutto nella fase adolescenziale". C’è una componente territoriale in queste malattie?

"Più che gli aspetti geografici sono i modelli di riferimento che influenzano alcuni comportamenti alimentari, che poi si radicano nei diversi contesti culturali di appartenenza".

Come funzionano i Centri di assistenza?

"A Rimini abbiamo attivi da diversi anni presso il Centro salute mentale e la Npia un percorso specialistico per queste patologie con psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, educatori professionali, dietologi e dietisti. Lo scorso anno abbiamo avuto in cura 239 persone, 107 erano minori".

Come si svolge il percorso?

"Dopo la richiesta del medico generale o del pediatra, si fa una prima valutazione della condizione, si può accedere attraverso il Cup. Poi c’è una valutazione da parte dell’équipe di cura per definire il paziente a livello psicologico e fisico. Nei casi gravi c’è il supporto dei reparti ospedalieri di Medicina 2 e di Psicopatologia dell’infanzia e adolescenza dell’Infermi".

Bisogna intervenire subito ai primi sintomi?

"Sì, ciò contrasta la tendenza alla cronicizzazione".

Ci si può fidare dei centri di cura privati?

"E’ opportuno rivolgersi all’Ausl che garantisce una multi professionalità e flessibilità di risposta maggiore". Competenze, basta uno psicologo? "Non sempre è sufficiente uno psicologo pur esperto e capace".

Andrea G. Cammarata