Blitz in Valconca, l’uomo della ’Ndrangheta faceva il fornaio a Morciano

Maxi operazione da Catanzaro: agli arresti la spalla del ‘boss’, Antonio Grande

Rincari record del pane (foto archivio)

Rincari record del pane (foto archivio)

Morciano (Rimini), 14 settembre 2019 - L’uomo del ‘boss’ faceva il panettiere in Valconca. Un maxi blitz dei carabinieri e della Dda di Catanzaro, quello che ieri mattina all’alba ha portato in carcere 28 persone, legate alla cosca dell’ ’ndrangheta Cerra-Torcasio-Giampa di Lamezia Terme. Tra questi c’è anche Antonio Grande, 27 anni, figlio di ‘u Re’. Grande vive Morciano dove ha l’obbligo di firma e lavora come fornaio. Gli investigatori lo dicono strettamente legato al numero uno della cosca, Ottorino Rainieri. Si era trasferito in Valconca dopo l’arresto di quest’ultimo ma, dicono, era lui a occuparsi di molti degli affari che il capo in carcere non poteva seguire direttamente. Vale a dire estorsioni ai commercianti e traffico di droga.

Quella che gli investigatori hanno battezzato ‘Operazione crisalide’, è scattata ieri mattina all’alba. Una ’ndrangheta di serie A, sostengono i carabinieri, che taglieggiava decine di persone. Una cosca molto radicata, capace di restare in auge nonostante i vari colpi che gli sono stati inferti dalle forze dell’ordine. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il gruppo aveva creato un vero e proprio monopolio che controllava capillarmente il territorio di Lamezia Terme. Teneva sotto scacco esercizi commerciali e imprese che venivano tenuti messi costante pressione e sotto la continua minaccia di attentati. Attentati che gli affiliati alla cosca mettevano in atto a volte con mezzi eclatanti, ricorrendo spesso anche a bombe rudimentali e da guerra, estremamente pericolose, assemblate anche grazie al lavoro di minorenni, utilizzati anche nel traffico degli stupefacenti.

E a detta degli inquirenti, Antonio Grande era uno dei protagonisti principali. Dopo l’arresto di Rainieri e di altri appartenenti alla cosca, Grande si era dato da fare per provvedere al sostentamento della vita carceraria del ‘boss’, costringendo i commercianti a dargli denaro e altri beni materiali. Dopo il primo blitz, se n’era andato da Lamezia, preferendo cambiare aria e scegliendo la Valconca. E a Morciano, ieri mattina i carabinieri sono andati a prenderlo.

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