Anziano morto in mare Il dolore del figlio: "L’ho aspettato in spiaggia fino all’alba"

Oggi alla chiesa della Colonnella i funerali dell’83enne Mario Mazzotti

Anziano morto in mare  Il dolore del figlio:  "L’ho aspettato   in spiaggia fino all’alba"
Anziano morto in mare Il dolore del figlio: "L’ho aspettato in spiaggia fino all’alba"

"La compagna di mio padre mi ha svegliato nel cuore della note, dicendomi che lui non era tornato a casa. Sapevamo che era uscito in moscone per recuperare le nasse per la pesca delle seppie a 200 metri dalla riva del bagno 81, così sono andato dritto filato in spiaggia. Sono rimasto fino all’alba, insieme alle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza che perlustravano il mare. Fino all’ultimo ho sperato in un miracolo, che mio padre facesse ritorno a casa, sano e salvo. Ora che non c’è più, sono certo che da lassù continuerà a fare il tifo per la Fiorentina, la sua squadra del cuore: per nulla al mondo si sarebbe perso la finale di Coppa Italia". In tutte le foto, Mario Mazzotti – l’83enne riminese il cui corpo senza vita è stato ritrovato martedì mattina al largo di Miramare, dopo due giorni di ricerche senza sosta – appare sorridente e spensierato. È così che lo vogliono ricordare i figli, Davide e Andrea. Il funerale dell’anziano sarà celebrato oggi alle 15 alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunziata della Colonnella. Il moscone a bordo del quale aveva preso il largo, era stato ritrovato capovolto lunedì mattina, all’altezza del bagno 74: stando a quanto emerso, mancava uno dei tappi dei galleggianti. L’ipotesi più probabile è che l’anziano sia caduto in acqua per un incidente: il moscone avrebbe imbarcato acqua e si sarebbe così rovesciato.

"Mio padre – ricorda il figlio Davide – era nato nel 1939 e aveva sempre vissuto a Rimini. A 14 anni aveva cominciato a lavorare come vetraio insieme al fratello Otello, in seguito era diventato rappresentante per la Ferrero. Il calcio era una delle sue passioni più grandi, prima come giocatore per la Stella Adriatica, poi in panchina. Ha fatto l’allenatore per 35 anni, vincendo sei campionati con squadre diverse. Da giovane era stato anche un atleta, aveva corso per il Pedale Riminese". "Mio padre Mario – prosegue il figlio Davide – era un pescatore esperto, ormai diverso tempo fa aveva comprato un motoscafo e un pattino a remi e aveva ottenuto una licenza per poter calare le nasse in quel punto. Non era la prima volta che usciva da solo per andarle a recuperarle, generalmente dopo un paio di ore faceva ritorno a casa. Quella notte la sua compagna ha pensato che fosse passato al bar dagli amici, poi verso mezzanotte è stato dato l’allarme. Vogliamo ricordarlo per quello che era: una persona buona, generosa, un grande lavoratore, un appassionato di sport".

Lorenzo Muccioli