MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Appalti nel mirino della Procura, dipendenti della Provincia nei guai: cosa è successo

“Mancati controlli su chi ha vinto”. Chiesto il processo per un dirigente e un funzionario dell’ente, imputati per omissione di atti d’ufficio. I legali: “Nessuna irregolarità, lo dimostreremo”. Accusati di turbativa d’asta i titolari dell’azienda

Sulla vicenda ha indagato la guardia di finanza di Rimini: nel mirino l’appalto assegnato della Provincia per i lavori di sistemazione delle strade interessate da incidenti

Sulla vicenda ha indagato la guardia di finanza di Rimini: nel mirino l’appalto assegnato della Provincia per i lavori di sistemazione delle strade interessate da incidenti

Rimini, 10 aprile 2025 – Su quella gara d’appalto, dopo la denuncia di una delle aziende partecipanti per presunte irregolarità, aveva messo gli occhi anche la guardia di finanza. E al termine dell’indagine la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per due dipendenti della Provincia, entrambi accusati di omissione di atti d’ufficio, e per il presidente e il vicepresidente di un’azienda del Bolognese, che devono rispondere invece del reato di turbativa d’asta.

Il giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini ha già fissato l’udienza preliminare dei 4 imputati: si terrà il 25 giugno. Nel frattempo la Provincia ha deciso – con delibera di pochi giorni fa – di costituirsi parte civile nel procedimento: è pronta a chiedere il risarcimento danni, nel caso si arrivasse alla condanna dei due dipendenti. Che si ritrovano coinvolti nella vicenda per i controlli che, secondo l’accusa, avrebbero dovuto svolgere sull’azienda che, nel 2019, ha vinto l’appalto della Provincia per i lavori di sistemazione e di ripristino delle strade provinciali interessate da incidenti. Un appalto dal valore di 125mila euro, per 3 anni, con la possibilità di rinnovo.

Secondo l’accusa i titolari della ditta vincitrice, un’impresa del Bolognese specializzata in manutenzione stradali, hanno violato le regole del bando dichiarando che tutti i loro mezzi sarebbero stati a uso esclusivo dei lavori sulle strade provinciali di Rimini.

Come è emerso poi dalle indagini, in realtà alcuni dei mezzi dichiarati erano utilizzati anche per lavori fuori Rimini. La colpa di un dirigente e di un funzionario della Provincia sarebbe stata quella di non fare le dovute verifiche sulle dichiarazioni rese dalla ditta vincitrice dell’appalto, in particolare sulle squadre e sui mezzi impiegati per i lavori, nonostante i solleciti a effettuare i controlli.

In sostanza, sono accusati di non aver accertato se la ditta vincitrice fosse davvero nelle condizioni di svolgere i lavori seguendo le indicazioni del bando. Il titolare di una delle ditte sconfitte – nel 2020 – aveva fatto ricorso al Tar contro la Provincia e l’azienda vincitrice. Ricorso respinto dal Tar e poi anche dal Consiglio di Stato, che ha però obbligato la Provincia a consegnare, alla ditta sconfitta, alcune informazioni che in precedenza aveva negato.

La questione pareva finita lì, invece poi sono scattate la denuncia e l’indagine, che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio di un dirigente e un funzionario della Provincia, e dei titolari dell’azienda vincitrice dell’appalto. “Siamo fiduciosi e convinti che la questione possa essere chiarita già nella fase di udienza preliminare – dice Carlo Caparrini, il legale di uno dei dipendenti (l’altro è assistito da Leonardo Bernardini) – Non ci sono state né irregolarità, né omissioni. La giustizia amministrativa si è già espressa in merito”. “Stupisce – conclude Caparrini – che la Provincia abbia deciso di costituirsi parte civile”. L’ente sarà assistito dall’avvocato Andrea Mandolesi.