"’Aria’ è molto più di un corto È un’esperienza in prima persona"

L’attrice riminese Barbara Sirotti protagonista della produzione che sarà presentata domani a Roma "Porto sullo schermo me stessa, una testimonianza per tutte le donne: per dire no alla violenza di genere"

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di Nives Concolino

S’intitola Aria. E’ un super shorts film nel quale l’attrice riminese Barbara Sirotti, che ne è pure autrice e con Brace Beltempo co-regista, magistralmente interpreta l’elaborazione di una storia di violenza. Tre minuti intensi, tinti di rosso, pieni di pathos e di dolore. Il filmato, che include la voce di Luca Ward, dopo aver conquistato ben oltre sessanta premi e riconoscimenti in tutto il mondo, domani alle 15.45 sarà presentato nello Spazio Regione Lazio Film Commission nell’ambito della XVII Festa del cinema di Roma. Aria è l’anteprima del sequel Libera con Francesco Pannofino e la voce del riminese Alex Poli.

Da cosa nasce Aria?

"Da un evento traumatico vissuto in prima persona. Nel corto porto me stessa, una testimonianza rivolta a tutte le donne che si trovano in queste condizioni per poter dire loro si può, si deve uscire da questo incubo. Aria nasce dopo aver subito una vera e propria aggressione, dal periodo delle restrizioni dovute alla pandemia, che in tanti casi ha fatto scoprire che l’aggressore più violento poteva essere in casa. Sono credente, sono convinta che se mi sono salvata è perché da lassù Qualcuno mi ha aiutato. Un’esperienza traumatica che mi ha cambiato la vita dopo aver passato un inferno".

Un tema da tenere alto?

"E’ ricordato solo il 25 novembre, quando tutti si svegliano e sono contro la violenza sulle donne, ma che di fatto è una piaga, un’emergenza sociale che riguarda il quotidiano".

C’è qualcosa che le ha dato molto fastidio?

"Non solo casi di mancata solidarietà, ma di totale indifferenza e accusa da parte di alcune donne, perfino di un’amica, un sentimento forse di invidia, un voler giustificare quanto è successo".

Tantissimi premi, ma ce n’è uno emblematico?

"Proprio ieri ci è giunta notizia che abbiamo vinto anche in Iran, dove le donne iraniane, e non solo, stanno conducendo una grande lotta contro questa violenza inaudita perpetrata su tante di loro, in particolare su Masha Amini barbaramente uccisa per la ciocca di capelli che usciva fuori dal velo".

Domani la presentazione ufficiale del corto?

"A Roma, oltre ad Aria, verrà pure presentato il sequel Libera, un medio metraggio girato a Milano, ultimato di recente. Racconta quello che succede dopo la violenza, lo smarrimento e la necessità di rivolgersi ai centri antiviolenza. Sono felice che per il corto sia stata contattata da questi centri e dalla Fidapa, sezione di Sabaudia per un incontro in seguito al quale una donna ha deciso di denunciare la sua situazione. Sono poi stata chiamata dalla Commissione Nazionale Pari Opportunità del settore metalmeccanico".

Vive a Milano, ma un pezzo di cuore resta a Rimini?

"Sono molto legata alla mia terra per diversi motivi, innanzitutto perché sono nata a Rimini, dove vivono i miei genitori, per cui ogni mese mi ricavo uno spazio per andarli a trovare".