
Arrestato il killer dei cani: indagano Polizia civile e Gendarmeria
San Marino, 29 aprile 2025 – Dieci giorni fa era stato denunciato a piede libero, sabato è stato arrestato l’84enne commerciante sammarinese in pensione sospettato di aver avvelenato decine di cani nel corso degli anni sul Titano. L’uomo è finito in manette al termine di un’indagine coordinata dalla commissario della legge, Elisa Beccari e condotta congiuntamente dalla Gendarmeria e dalla Polizia Civile. Dopo l’arresto, il giudice ha disposto per l’84enne la misura cautelare degli arresti domiciliari che sarà poi sottoposta a riesame nei prossimi giorni. Interrogato già diverse volte negli ultimi dieci giorni, si è sempre detto innocente. Questa volta però nelle mani degli inquirenti ci sarebbero degli indizi precisi e concordati. Che portano tutti al pensionato. La sua auto sarebbe stata vista transitare nei pressi dei parchi dove si sono verificati gli avvelenamenti. Con gli occhi delle telecamere di sorveglianza che puntavano proprio su quegli spazi verdi. Inoltre sarebbe anche stato visto mentre gettava via involucri compatibili con il confezionamento delle esche avvelenate.
Le attività investigative, svolte in stretta collaborazione tra il reparto operativo e di polizia giudiziaria della Gendarmeria e la sezione pronto intervento della Polizia Civile, hanno quindi portato al sequestro di tutto il materiale ritrovato, durante le perquisizioni, a casa del sammarinese e in immobili di sua proprietà. Stando alle accuse il pensionato potrebbe essere responsabile di oltre 50 decessi. Dal 2011, anno in cui a San Marino ci furono i primi avvelenamenti e nel quale venne anche sospesa una mostra canina internazionale, a oggi.
L’uomo è difeso d’ufficio dall’avvocata Margherita Albertini. Negli ultimi mesi, soprattutto sui social gli allarmi per esche avvelenate nei parchi sammarinesi si sono moltiplicate. Soprattutto nella zona di Fiorentino dove sono avvenuti i recenti avvelenamenti di sette animali. Zona nei giorni scorsi bonificata, proprio dopo l’allarme lanciato dai genitori della scuola elementare di Fiorentino.
Secondo quanto raccolto dalla polizia, i bocconi mortali erano spesso confezionati con formaggio o pasta di salsiccia contenente veleno per topi o per lumache ma anche chiodi o oggetti taglienti per indurre nell’animale una devastante emorragia. Intanto, le esche, il contenuto gastrico dei cani e anche il corpo dell’animale deceduto sono stati inviati alla sede di Pesaro dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, per gli esami tossicologici e autoptici specifici.