Attilio Speciani, immunologo e allergologo di fama internazionale, a San Marino

Tra i massimi esperti della relazione tra alimentazione e infiammazione, terrà una conferenza stasera alle 20,30 al Centro Congressi Kursaal di San Marino

Allergologo immunologo Attilio Speciani

Allergologo immunologo Attilio Speciani

Rimini, 24 novembre 2021 - “Nutri te stesso e non la tua infiammazione”, suona come appello il tema della conferenza che Attilio Speciani, immunologo e allergologo clinico di fama internazionale, tra i massimi esperti della relazione tra alimentazione e infiammazione, terrà stasera alle 20,30 al Centro Congressi Kursaal di San Marino, dove circa l’8 per cento della popolazione risulta diabetico. La serata, promossa da Benessere.sm col patrocinio della Segreteria di Stato (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria ai numeri 329 1836700 - 346 6794078) aiuterà a comprendere come la maggior parte delle patologie metaboliche e infiammatorie, come artriti, tiroiditi, trigliceridi e colesterolo alto, ma anche cardiovascolari e cronico degenerative, possano essere prevenute o trovare vantaggi con un’alimentazione e un intervento clinico personalizzato. L’infiammazione responsabile di tante patologie? “Il 62 per cento delle reazioni infiammatorie, allergiche o semiallergiche, che non capiamo immediatamente, possono dipendere dalla glicazione (prodotta della reazione tra uno zucchero e una proteina o un lipide senza l’azione catalitica di un enzima). Questo significa che la persona sta mangiando in modo individuale più zuccheri del dovuto”. Tema attuale anche nel nostro territorio… “A San Marino c’è una percentuale altissima di diabetici, pari al 7,50/8 per cento della popolazione, oltretutto in area romagnola, dove l’attività fisica è un elemento positivo”. Come si genera l’infiammazione? “Da precisa documentazione sappiamo che l’infiammazione non è colpa di un solo alimento. Lo si intuisce dal fatto che in Europa le reazioni legate a malattie infiammatorie intestinali sono dovute a latte, glutine e lieviti, mentre le stesse malattie con medesime percentuali di guarigioni e uso di farmaci in Cina dipendono da riso, soia e mais. Nessuno di questi alimenti è cattivo, quello che fa male è il loro consumo ripetitivo e lo sviluppo individuale di un’infiammazione correlata a ciò che si mangia”. Esistono specifici test di misurazione? “Il motto del nostro gruppo di ricerca di Gek Lab, del quale sono direttore scientifico, é : misurare è meglio che supporre. Il mio ultimo libro, intitolato “Le intolleranze alimentari non esistono”, spiega la relazione infiammatoria che rileviamo con il test PerMè, che consente di capire quali sono gli zuccheri da controllare e i cibi consumati in eccesso. Gli studi scientifici che abbiamo pubblicato su riviste nazionali dicono che, intervenendo su questo, le persone poi stanno meglio”. L’eccesso di zuccheri incide anche sul Covid? “Le aree con maggiore devastazione da Covid sono Cina, India e Stati Uniti, dove i livelli di diabete e di prediabete arrivano al 64 per cento della popolazione. Si è scoperto che il Coronavirus entra nelle cellule, solo se glicato, se si traveste da zuccherino, per cui c’è una relazione diretta sia sull’infezione sia sull’invasione. La proteina spike riesce tanto ad entrare nell’organismo umano quanto più è “zuccherata” o meglio glicosilata o glicata”.