GIUSEPPE CATAPANO
Cronaca

Autostrade frena l’eolico: parere negativo

La società: "Trasporto delle pale impossibile lungo l’A1". Il comitato Appennino Sostenibile: "Difendiamo il territorio"

Un parco eolico (foto di repertorio)

Un parco eolico (foto di repertorio)

C’è chi dice no. La Regione Emilia Romagna, Comuni, associazioni ambientaliste e ora anche Autostrade per l’Italia: un no al parco eolico Badia del vento, che dovrebbe sorgere al confine tra Toscana e Valmarecchua. Naturalmente Autostrade non entra nel merito del progetto, ma evidenzia delle criticità che riguardano i trasporti. "L’ingombro in altezza dei carichi e la lunghezza dei mezzi – si legge in un documento inviato alla Regione Toscana e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – rendono la viabilità da noi gestita, dal punto di vista geometrico, non idonea ai trasporti previsti". Se Autostrade rileva come non sussistano "interferenze tra le opere nel complesso e il patrimonio dell’infrastruttura autostradale", chiarisce però che "sul trasporto delle sezioni di torri e delle componenti delle turbine, per cui è previsto l’utilizzo dell’A1 da Napoli a Sinalunga (Siena), non è possibile esprimere un parere positivo all’utilizzo della viabilità autostradale". In sostanza il trasporto delle pale, a causa dell’eccessiva altezza e lunghezza dei carichi, sarebbe impossibile lungo l’A1. Da qui il parere negativo.

E allora, si chiede il comitato Appennino Sostenibile, "se neppure l’autostrada riesce a reggere il passaggio di questi trasporti, come si può immaginare di farli transitare lungo strade di montagna, mulattiere e sentieri scoscesi che passano in mezzo a boschi?". La Regione Toscana ha dato il suo benestare al progetto, l’Emilia Romagna si è dichiarata contraria. Badia del Vento prevede 7 aerogeneratori di 180 metri sulla dorsale del Monte Loggio, nel cuore dell’Appennino, "un’area già segnalata per criticità idrogeologiche e fragilità del territorio. Portare su queste montagne mezzi lunghi fino a 70 metri e centinaia di tonnellate – continua il comitato – significherebbe fare i conti con un flagello annunciato per l’equilibrio idrogeologico della zona". Per quel che riguarda il trasporto delle pale, verrebbero attraversati "diversi centri abitati e aree urbanizzate caratterizzate da una viabilità non idonea al transito di trasporti eccezionali". Appennino sostenibile chiede "un processo decisionale che parta da un tavolo comune, con uguale dignità tra le parti coinvolte".

g. c.