
Murdoch è il cane della Protezione Civile morto avvelenato nei giorni scorsi
Al lavoro su un progetto di legge per una maggior tutela degli animali. "C’è però l’urgenza di una soluzione immediata che fermi le morti e la paura". Lo dicono a chiare lettere l’Unione sammarinese lavoratori e l’Unione consumatori. Quello del killer dei cani a San Marino è un incubo che sembra non avere mai una fine. È degli ultimi giorni la notizia della morte di Murdoch, il cane da soccorso della Protezione Civile sammarinese. "È arrivato da noi pazzo da legare, da qui il suo nome, ma ci ha da subito conquistati per la sua simpatia e dolcezza – dicono dall’Unità Cinofile da soccorso San Marino – Ci ha dato grandi soddisfazioni diventando un gran bravo cane da Hrd della protezione civile di San Marino e ora a 5 anni era nel pieno delle sue energie. Durante un nostro addestramento ha iniziato a mostrare segnali di disagio, fino a manifestare sintomi preoccupanti, da lì la corsa dalla veterinaria che preallertata era pronta a soccorrerlo. Le sue condizioni sono sembrate da subito gravi con sintomi da avvelenamento e nonostante gli sforzi dei medici, si è aggravato fino a richiedere il ricovero in una terapia intensiva, ma purtroppo il nostro guerriero non c’è l’ha fatta. Teha (l’altro cane della Protezione Civile che aveva mostrato sintomi da avvelenamento) è fuori pericolo, dovrà rimanere controllata per qualche giorno ma sta bene".
Ancora morti, ancora bocconi avvelenati sparsi per il territorio. Mentre cresce l’indignazione dei cittadini che ora si stanno organizzando per salire sul Pianello a protestare davanti a Palazzo Pubblico. Intanto, Usl e Ucs hanno incontrato nei giorni scorsi il segretario di Stato al Territorio, Matteo Ciacci. "Il Segretario – riferiscono dal sindacato – ha mostrato disponibilità al confronto e volontà di intervenire con determinazione per restituire fiducia e sicurezza al territorio. Purtroppo però, nonostante il clamore mediatico, il provvedimento verso il presunto colpevole, che oggi stando a quanto si legge, parrebbe agli arresti domiciliari, si sono verificati nuovi casi e un altro cane è stato colpito a morte.
Riteniamo importante che le operazioni di bonifica siano rafforzate ed estese anche oltre l’area di Fiorentino, così da rispondere concretamente all’allarme sociale emerso. Tante persone, ancora oggi, faticano a sentirsi al sicuro nei luoghi che frequentano abitualmente". Nel frattempo i consiglieri di maggioranza, la segreteria di Stato per la Giustizia e Apas stanno lavorando su un progetto di legge per tutelare di più gli animali e a quel tavolo siederà anche Anima, il comitato appena nato che ha detto di volersi "costituirsi parte civile per il reato di attentato alla salute pubblica nel procedimento contro il presunto responsabile di questi atti".