Rimini, avvocato ferito in un locale dall’ex fidanzato della moglie

La denuncia dell’avvocato Marco Bosco ferito alla testa da due uomini e ricoverato in ospedale

Gli agenti di polizia davanti al locale di Rimini dov'è avvenuta l’aggressione alla coppia

Gli agenti di polizia davanti al locale di Rimini dov'è avvenuta l’aggressione alla coppia

Rimini, 23 ottobre 2022 - Doveva essere una serata tranquilla: a cena con amici, poi un salto a ballare in un locale di Rimini. L’avvocato Marco Bosco non poteva immaginare che si sarebbe ritrovato alle 2.30 del mattino al pronto soccorso dell’ospedale Ceccarini di Riccione con la testa coperta di sangue. E’ uscito da lì con tredici punti di sutura e un referto che parla di trauma cranico commotivo. Bosco ha raccontato agli agenti della polizia di Stato di essere stato "brutalmente aggredito verso l’1.20 da due uomini: il primo è uno straniero che da qualche mese a questa parte - afferma l’avvocato - si è trasformato nello stalker di mia moglie", mentre l’altro "è un suo amico", S arebbe stato proprio quest’ultimo, sostiene Bosco, a causargli quella brutta ferita, "tirandomi addosso una sedia che mi ha colpito alla nuca, facendomi perdere conoscenza per alcuni secondi".

Quello avvenuto la scorsa notte sarebbe solo l’ultimo di una serie di episodi inquietanti che da qualche mese a questa parte "costringono me e mia moglie a vivere in un clima di angoscia costante: non possiamo più condurre un’esistenza normale, siamo obbligati a guardarci continuamente le spalle e abbiamo paura anche solo ad uscire di casa". Bosco e la sua compagna sono convolati a nozze lo scorso aprile, ma le persecuzioni, stando alla loro testimonianza, sarebbero cominciate prima, verso il mese di gennaio. Dietro, sostiene l’avvocato, ci sarebbe "uno straniero che per un po’ di tempo, oltre quattro anni fa, è stato il fidanzato di mia moglie". L’uomo, sostiene Bosco, non avrebbe "accettato la fine della relazione e da quel momento in poi ha iniziato a rendere la nostra vita un vero e proprio inferno. Già un paio di volte lo abbiamo denunciato per stalking ai carabinieri e sul suo conto sono stati avviati degli accertamenti. Nonostante tutto, continuiamo a trovarcelo davanti, in compagnia dell’amico, nei luoghi che frequentiamo abitualmente, e abbiamo già subito dei tentativi di aggressione". Un’escalation che sarebbe culminata la scorsa notte.

"Abbiamo cenato insieme a degli amici e siamo arrivati nel locale attorno all’una – racconta Bosco – e ci siamo immediatamente accorti della presenza di quelle due persone: sembrava quasi che ci stessero aspettando. Ho detto a mia moglie di stare tranquilla, e siamo usciti insieme nell’area fumatori del locale. I due, a quel punto, ci hanno seguiti. Ho iniziato a discutere con lo straniero e l’aria si è fatta molto pesante. Non mi sono nemmeno accorto del suo amico che ha afferrato una sedia e me l’ha tirata addosso, centrandomi alla nuca. Sono svenuto per alcuni secondi. Quando mi sono ripreso, avevo il sangue che mi colava da uno squarcio sulla testa. Ci siamo recati in ospedale, dal quale mi hanno dimesso con dei punti di sutura: la testa però continua a farmi male e per guarire completamente serviranno dei giorni. Anche mia moglie è stata leggermente ferita dal lancio di un bicchiere e ora è più terrorizzata che mai". "E’ chiaro – prosegue Bosco – che non possiamo continuare a vivere in questa situazione. Le persone presenti sul posto sono state identificate dalla polizia di Stato e sono pronto a recarmi in Questura per formalizzare una nuova denuncia, in questo caso per stalking e lesioni".