Baby Gang: "Ho cambiato vita, vivo di musica"

La difesa davanti al gip: "La rapina a Milano? In quel momento ero in viaggio verso Rimini"

Il rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib

Il rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib

Rimini, 23 gennaio 2022 - "Ho cambiato vita e vivo di musica". Il rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib, si è difeso così nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Manuela Scudieri, assistito dall’avvocato Niccolò Vecchioni. Sostenendo di aver raggiunto una "stabilità" economica e di non essere più la stessa persona che viveva di reati, come le rapine, anche perché non ne ha più "bisogno".

Il giovane è finito in carcere due giorni fa in un’inchiesta milanese su una serie di rapine. Baby Gang, la scorsa estate, aveva fatto parlare di sé anche in Riviera. Doveva salire sul palco del Byblos di Misano per un concerto poi annullato, ha scritto sui social di voler tornare "a zanzare (ovvero derubare, ndr ) i turisti in spiaggia a Riccione perché altrimenti non vado avanti".

La notte stessa, nelle strade della Perla Verde, alcuni giovani – a quanto pare suoi fans – si sono riversati nelle strade seminando il panico. E il 25 agosto è arrivato il foglio di via emesso dal questore di Rimini, Francesco De Cicco, che ha messo al bando il rapper da Rimini, Riccione, Bellaria, Misano e Cattolica per tre anni.

La difesa di Baby Gang ha chiesto al gip la revoca della misura cautelare puntando soprattutto sul fatto che sull’unica rapina riconosciuta dal giudice a carico del 20enne nell’ordinanza, ossia quella del luglio scorso a Vignate (Milano), non ci sarebbero elementi che dimostrano che lui era là quando veniva compiuto il reato. Quella sera, ha chiarito Mouhib, era in viaggio in autostrada verso Rimini.