"Le nuove disposizioni emanate di recente che di fatto impongono agli operatori balneari di mantenere il servizio di salvamento se vogliono continuare a restare aperti dopo domenica 22 settembre ci lasciano perplessi, ci sembrano controproducenti per tutto il comparto turistico. Abbiamo una serie di incontri, anche il prossimo 12 settembre, per inquadrare meglio la questione". Così Paolo Rinaldini, presidente della cooperativa bagnini di Bellaria Igea Marina.
"Restiamo in attesa di chiarimenti – prosegue –. Sulla spiaggia della nostra città ci sono situaizoni molto diverse tra loro. Alcuni stabilimenti hanno già chiuso. Altri sono ancora aperti. Ci sono anche alcuni operatori balneari che minacciano di chiudere in anticipo, cioè già dal 22 settembre. Da dirimere anche alcune cose che possono sembrare banali ma non lo sono. Ad esempio, se qualcuno cha ha steso un telo sulla battigia fa il bagno, ma non è tuo cliente, sei obbligato a garantirgli ugualmente il servizio di salvamento a tue spese?"
Nell’albo pretorio online il Comune di Bellaria Igea Marina ha pubblicato l’ordinanza in questione, del 2 settembre da parte della Capitaneria di porto, che tra l’altro prescrive: "A prescindere dai periodi temporali sopraindicati (il 22 settembre, ndr), i concessionari dovranno garantire il servizio di salvamento ogni qual volta le strutture siano aperte al pubblico con finalità di balneazione". Anche i responsabili delle categorie dei balneari provinciali hanno espresso dubbi (eufemismo) sulla percorribilità di questa strada.