Rimini, bagnini e la guerra degli ombrelloni

Denunce incrociate tra colleghi: i vigili fanno scattare i controlli

Controlli in spiaggia affidati ai vigili

Controlli in spiaggia affidati ai vigili

Rimini, 9 agosto 2019 - Chiamatela la guerra degli ombrelloni. Una faida tra bagnini a colpi di esposti al Comune (sono stati decine) dalla zona del porto fino a Miramare. Ma alcune segnalazioni sono partire anche ni confronti di diversi stabilimenti balneari nella zona nord. Con gli agenti della polizia municipale costretti a scendere in campo, pardon sulla sabbia, per fare la conta del numero degli ombrelloni effettivamente messi dai vari bagni.

Il regolamento di Rimini parla chiaro. Ogni stabilimento ha un numero massimo di ombrelloni, calcolato sulla base della superficie dell’area in concessione. Nella zona di Rimini sud, tra Marebello e Miramare, è possibile piantare un ombrellone ogni 11 metri quadrati. Tra il porto e Marebello lo spazio riservato a ogni ombrellone deve essere più largo: almeno 12 metri quadrati. Lo spazio aumenta nella zona nord, tra Torre Pedrera e San Giuliano.

Sono diversi i bagnini che, nelle ultime settimane, hanno piantato più ombrelloni del dovuto. Alcuni stabilimenti hanno ‘sforato’ di poco: chi ne aggiunti 4 o 5, chi una decina. Altri, stando agli esposti presentati, hanno decisamente esagerato: avrebbero messo fino a 50 o 60 ombrelloni in più. Che significa, specie per gli stabilimenti nella zona sud, poter incrementare di un quarto o addirittura di un terzo il numero totale di ombrelloni. Da qui la valanga di esposti fatti da alcuni operatori contro i vicini. Secondo le segnalazioni pervenute, almeno una quarantina di stabilimenti tra il porto e Miramare (sugli oltre 150 presenti) non rispettano il regolamento.

Ma perché aumentare il numero di ombrelloni, a volte anche in maniera spropositata? «Perché in questo modo possono offrirli ai turisti a prezzi più bassi. Poter disporre di più ombrelloni permette di praticare tariffe low cost. Ma è una concorrenza sleale nei confronti di chi rispetta le regole», lamentano un paio di bagnini di Rivazzurra e Marebello, che hanno presentato gli esposti. Della situazione è stata informata, in questi giorni, anche la cooperativa bagnini di Rimini sud. «A seguito delle segnalazioni – conferma il presidente Mauro Vanni – abbiamo subito scritto a tutti i nostri associati, invitandoli a rispettare le regole. Non è facendo i furbi e offrendo prezzi stracciati che si migliora la qualità del turismo di Rimini».

Adesso la palla è tutta in mano ai vigili, che stanno facendo le verifiche del caso. Ci vorranno giorni per portare a termine i controlli, visto che si tratta di verificare il numero di ombrelloni stabilimento per stabilimento. Chi fa il furbo, rischia una multa da 1.032 euro.

Stesso importo per chi non tiene le luci accese in spiaggia durante la notte, ma i controlli che la polizia municipale ha svolto fin qui dall’inizio dell’estate hanno dato esito negativo. Nessun bagno è risultato al buio. «Il prossimo passo da compiere, in vista delle prossime stagioni, è quello di uniformare sempre più l’illuminazione sulla spiaggia – dice l’assessore Jamil Sadegholvaad – magari mettendo insieme per gli impianti più zone e più stabilimenti».