Bagnino eroe: a 19 anni salva la vita a un uomo

Marinaio di torretta in pausa, Lorenzo Pollini ha soccorso un 30enne che stava annegando: "Era in pericolo e ho subito preso il moscone"

Il bagnino e salvataggio Lorenzo 'Lollo' Pollini, 19 anni

Il bagnino e salvataggio Lorenzo 'Lollo' Pollini, 19 anni

Si chiama Lorenzo Pollini, Lollo per gli amici, ed è diventato il ’bagnino eroe’ di Bellaria Igea Marina. Domenica, ore 13,30. Il marinaio di salvataggio ’di torretta’ era fuori servizio in pausa pranzo, e Pollini ha salvato la vita a un 30enne di Novafeltria che stava annaspando stremato, rischiando di affogare, trasportato al largo dalla corrente, con il mare mosso. Il suo salvatore ha 19 anni, bagnino con brevetto di salvataggio, in servizio al Bagno Gigi 93 di Igea. Ieri mattina ’Lollo’ è stato a più riprese attorniato da turisti che si complimentavano per il salvataggio di cui è stato protagonista. "Ero sulla riva – racconta Pollini, bellariese, neo diplomato al liceo scientifico, in procinto di fare i test per iscriversi all’Università, Matematica o Ingegneria biomedica –. Ho visto all’imboccatura degli scogli un ragazzo in forte difficoltà, che si teneva a un tubo espanso galleggiante. Glielo avevano passato suoi amici in acqua, che poi hanno dato l’allarme". "Io ho visto dalla spiaggia che stava annaspando – prosegue Pollini–, ho realizzato che non c’era tempo per avvertire i titolari del Bagno Gigi dove lavoro. Quel ragazzo stava annegando".

A quel punto il giovane bagnino è partito con il moscone, dopo aver chiamato al cellulare i titolari dello stabilimento, ha superato le onde ed è arrivato all’imboccatura dove c’era il 30enne in difficoltà. "La corrente lo stava portando al largo, lui era in panico, completamente stremato. ’Mi sento svenire’, l’unica cosa che è riuscito a dirmi. Non nuotava, si teneva soltanto a quel tubo, e galleggiava a stento. Aveva bevuto. Era sotto choc". Di solito in situazioni simili le persone che vengono raggiunte si aggrappano da sole al moscone di soccorso, letteralmente il loro appiglio per salvarsi. "Ma quel ragazzo era stravolto – prosegue Pollini – gliel’ho dovuto dire: ’stai tranquillo, attaccati al moscone’. L’ho trascinato per un tratto, poi quando l’ho tirato su, a bordo, si è steso a stella marina, avevo paura che svenisse. Gli facevo delle domande per cercare di tenerlo sveglio. Nel tornare verso la spiaggia il mio moscone surfava letteralmente sulle onde. Ho dovuto rallentare per non rischiare di intraversarmi e rovesciarmi. Nel frattempo Michele Cerchione (il titolare, ndr) e un’altra persona mi sono venuti incontro a nuoto; vicino a riva hanno preso il moscone portandolo in secca". Sulla riva il ragazzo ha vomitato, diceva che non riusciva a respirare. Allora è stato messo a sedere, come da protocollo, per evitare che l’acqua che aveva bevuto si diffondesse nei polmoni e desse la sensazione di soffocamento. È stato tenuto cosciente dai titolari fino all’arrivo del 118, che l’ha portato all’ospedale di Rimini in via precauzionale.

Mario Gradara