Baldino Gaddi torna a Cattolica "Lascio, ma i cantieri ora vanno"

Il dirigente era arrivato in settembre, dividendo il proprio impegno tra Riccione e la Regina. La giunta dovrà trovare un sostituto per mandare avanti decine di progetti tra Pnrr e project financing

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Baldino Gaddi lascia l’incarico di dirigente ai Lavori Pubblici, Progetti speciali e Patrimonio. Dal due gennaio tornerà in pianta stabile nel Comune di Cattolica dove non ha mai lasciato l’incarico dirigenziale, dividendosi tra i due municipi. Gaddi era arrivato a Riccione in settembre, chiamato dall’amministrazione comunale a mettere ordine e rilanciare i cantieri sparsi in città. L’altro obiettivo primario al quale doveva lavorare il dirigente si riferiva alla partenza dei grandi progetti su cui l’amministrazione punta: il porto e l’area di viale Ceccarini. In conclusione c’erano i progetti del Pnrr da avviare, a cui si vanno ad aggiungere i nuovi progetti da candidare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e diversi project financing. Ma la permanenza di Gaddi si limiterà a soli quattro mesi.

Gaddi perché lascia?

"Non lascio io. Nei mesi scorsi le due amministrazioni, Cattolica e Riccione, si sono confrontate sulla possibilità che il mio impegno venisse suddiviso lavorando tre giorni a settimana a Cattolica e due a Riccione. Ritengo che da parte di Cattolica ci sia stato un bell’esempio di collaborazione in una fase in cui Riccione aveva la necessità di attivare e sbloccare molti cantieri in città. Ma anche Cattolica ne ha molti e importanti e deve avere aver ritenuto importante un mio maggior impegno".

Gaddi, che situazione lascia a Riccione?

"Quando sono arrivato c’era davvero tanto da fare. La situazione era molto critica con diversi cantieri bloccati. Ne cito alcuni: la palestra di via Ionio, il Teatro del mare, il Museo del territorio e la scuola di via Panoramica. Siamo riusciti a sbloccare il Museo del territorio e costituire le messe in mora nelle altre situazioni così da poter procedere con gli atti necessari per individuare nuove imprese con cui proseguire i lavori"

Ma diversi cantieri ancora attendono gli operai.

"Dobbiamo considerare la situazione che abbiamo trovato, davvero difficile, con cantieri fermi. Non solo. Penso ad esempio alle partite e ai progetti finanziati con i fondi del Pnrr".

Cosa non andava?

"Non basta un finanziamento, vanno fati tutti i passaggi necessari per procedere con quei progetti, ma quando siamo arrivati non c’era nulla di tutto questo. Abbiamo dovuto predisporre tutti gli atti per garantire la partenza dei lavori e dei finanziamenti. Alla piscina l’intervento vale 4,8 milioni di euro, ma 800mila euro sono fuori dal fondo Pnrr e andavano trovati cosa che abbiamo fatto. Abbiamo fatto partire anche l’ex Macello. Poi abbiamo aperto nuove partite con il Pnrr. Ad oggi ci sono 18 progetti riferiti al piano nazionale di ripresa e resilienza. Abbiamo anche impostato i project financing. Sono ben 9 a partire da piazza Unità, il parcheggio Aldo Moro, quello di via Cortemaggiore, la palestra di via Abruzzi, l’area Ambio a cui aggiungere il porto. E abbiamo avviato viale Ceccarini".

Siete partiti, ma ora cosa accade?

"C’è tanto lavoro da fare. Non so chi verrà dopo di me. Penso che in un mese si riuscirà a trovare una nuova figura. Io lascio una situazione in ordine".

Andrea Oliva