Balli al mare, guerra tra chioschi e disco

Indino (Silb): "Basta danze illegali in spiaggia". Pari (Confesercenti): "Non sparate nel mucchio, prendetevela con chi si comporta male"

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Scoppia la guerra all’ultimo ballo tra discoteche e chiringuiti. A dar fuoco alle polveri, ieri, è stato il presidente del Silb, il sindacato delle discoteche, Gianni Indino: "Le serate di ballo abusivo non si concentrano solamente in spiaggia, ma nei chiringuiti dove la sera spuntano dalla sabbia consolle e postazioni per la somministrazione di alcolici, anch’esse abusive, o ancora nei chioschi che si affacciano a questa nuova attività senza averne titolo sotto gli occhi di chi dovrebbe controllare". Apriti cielo: "Se ci sono casi singoli di illegalità devono essere denunciati – tuona Mirco Pari, direttore Confesercenti provinciale, che associa gran parte dei ristobar e chiringuiti – senza accuse generiche e indiscriminate. Non ci stiamo a vedere demonizzata tutta la spiaggia come se fosse una terra di nessuno. Le accuse di Indino ci lasciano perplessi. D’accordo sul tema della legalità, ma non spariamo nel mucchio". E ancora: "la spiaggia vissuta anche di notte, i ristoranti sull’arenile, i chiringuiti sono frutto di una politica di rilancio e riqualificazione dell’offerta turistica promossa e sostenuta dalla precedente amministrazione comunale e anche dalla giunta attuale. I chiringuiti sono previsti dal piano spiaggia, amministratori e operatori ci hanno giustamente creduto e oggi sono divenuti parte integrante dei servizi balneari. E’ una naturale evoluzione dell’offerta, come vediamo in tutta la costa romagnola, così come in Italia e all’estero. Indietro nel tempo non si può tornare". Come dire, Indino, aggiornati. "Non sparo su tutti – replica Indino – chi si sta comportando male lo conosco. Il mio intervento è un avvertimento per qualcuno: aggiungo che provvederò a fotografare e filmare le situazioni di ballo abusivo, e a denunciare alla magistratura le violazioni". "Non serve che Confesercenti mi ricordi che il Comune sta sostenendo i chiringuiti – continua – ma di qui all’attività illegale c’è un passaggio inaccettabile". "Se vogliono far ballare sulla battigia – Indino è un fiume in piena –, cosa che oggi non è possibile, lo facciano, dopo aver ottenuto la licenza dal Comune. Io non mi oppongo se avranno la licenza. Ma come Silb non siamo più disposti a tollerare questo stato di illegalità diffusa e crescente".

"Il piano spiaggia attuale prevede la possibilità di un chiringuito ogni 150 metri di arenile – chiosa Pari –, è un elemento attrattivo, che risponde a una crescente domanda dei turisti, e mantiene in sicurezza quel tratto di città anche in ore serali e notturne. Chi fa abusi va punito, ma non generalizziamo".

Mario Gradara