FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Bambino morto nell’esplosione del camper, indagini per omicidio: “Barbecue in fiamme”

Aperto un fascicolo al momento senza indagati per accertare possibili responsabilità. La madre ai sanitari: "Stavamo cucinando, poi il boato". Al vaglio le posizioni di chi era ai fornelli

Rimini, 3 settembre 2023 – Lo scheletro di plastiche liquefatte e ferro annerito dal fuoco è ciò che rimane della tragedia sulla spiaggia di Bados, tra Olbia e Golfo Aranci. In quella prigione di fumo e fiamme parcheggiata a due passi dal mare della Sardegna, in cui è rimasto intrappolato e ucciso carbonizzato il piccolo Samuel Imbuzan, 11 anni: bambino riminese sulla cui morte ora la Procura di Tempio indaga con l’ipotesi di omicidio colposo.

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Il camper esploso in Sardegna dove ha perso la vita il piccolo Samuel di Rimini
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È questo il reato in testa al fascicolo aperto dagli inquirenti sardi, al momento senza indagati, per fare piena luce su quanto accaduto venerdì alle 13.30, quando secondo la pista più battuta dagli investigatori una bombola del barbecue da campeggio – che in quel momento veniva utilizzato sulla spiaggia dalla famiglia di Samuel e dagli amici che erano con loro in vacanza (anch’essi residenti a Rimini) – è esplosa, provocando una fiammata di diversi metri diretta proprio contro il camper a bordo del quale si trovava il bambino. Sarebbe stato a questo punto, sempre secondo le prime ricostruzioni, che il fuoco, attingendo l’interno del mezzo, ha innescato un secondo violentissimo scoppio, facendo esplodere anche le bombole che erano sul camper.

Primi dettagli di una tragedia che anche la mamma del piccolo Samuel, Tatiana Lisi, avrebbe ripercorso in stato di choc con i primi soccorritori giunti sul luogo dell’incidente. "Stavamo arrostendo e si è incendiato il barbecue. Abbiamo buttato sulle fiamme qualcosa per cercare di spegnerle ma è esplosa la bombola", avrebbe riferito ai soccorsi.

Il fuoco ha poi ridotto in un cumulo di cenere e macerie anche il camper vicino a seguito della portata dell’esplosione, ma resta da capire perché quel primo scoppio della bombola e quindi il presunto incendio del barbecue si siano generati.

Gli inquirenti stanno cercando di capire se si sia trattato di un difetto della bombola o un danneggiamento del tubo in cui scorre il gas o persino un malfunzionamento legato ad una modifica volontaria del barbecue da campeggio. Al momento sono al vaglio – senza formali indagini a carico loro – le posizioni dei genitori del piccolo Samuel, così come della famiglia che si trovava in vacanza con loro.

Tutti i coinvolti potrebbero essere infatti presto indagati come atto dovuto per eseguire nuovi accertamenti, dal momento che stando a quanto emerso entrambi i nuclei familiari stavano cucinando al barbecue poco prima dell’esplosione. Per chiarire se ci siano o meno responsabilità alla base di quanto accaduto, tutto il materiale ritrovato sulla spiaggia – dalle carcasse dei camper alle bombole inesplose – è stato posto sotto sequestro per le analisi da parte dei vigili del fuoco di Olbia e dei carabinieri, coordinati dalla pm di Tempio Pausania Sara Martino.

Inoltre, la porzione di spiaggia dalla sabbia annerita e ove sorgono i due crateri lasciati dalle esplosioni dei camper è tuttora posta sotto sequestro, mentre i carabinieri stanno procedendo a nuovi interrogatori dei testimoni dell’accaduto.

Nel frattempo, i genitori del piccolo Samuel si trovano ancora ricoverati nell’ospedale di Sassari in attesa di riprendersi da choc e ferite, per poi rendere ufficialmente la versione dei fatti alla Procura. Al momento, infatti, Tatiana Lisi si trova ricoverata sotto osservazione e in stato di choc nel reparto di psichiatria, dopo aver assistito inerme alla disgrazia, che papà Daniel Romulus Imbuzan ha tentato disperatamente di evitare gettandosi tra le fiamme nel disperato tentativo di salvare la vita di Samuel e riportando così ustioni sul 40 per cento del corpo e che lo costringono a rimanere anche lui ricoverato per le gravi ferite all’ospedale di Sassari.