Banca Valconca, i soci bocciano la fusione

L’assemblea ha votato contro la proposta sostenuta dal cda che prevedeva un accordo con la laziale Blu Banca

Sfuma la fusione tra Banca Popolare Valconca e Blu Banca (gruppo Banca Popolare del Lazio). L’assemblea dei soci, riunitasi ieri pomeriggio al padiglione fieristico di Morciano per decidere sul futuro dell’istituto di credito nato nel 1910, ha espresso parere contrario al progetto di accorpamento che era stato deliberato dal Cda alla fine di giugno. Il 50,44 dei soci riuniti in assemblea ha detto ‘no’ alla proposta. I favorevoli non sono riusciti ad andare oltre il 46,74% delle preferenze. La quota di astenuti è stata pari all’1,86%, mentre i non votanti sono stati lo 0,95%.

Banca Valconca, sfuma la fusione
Banca Valconca, sfuma la fusione

I termini dell’accordo prevedevano che ai soci della Banca Valconca venisse data un’azione Blu Banca ogni 282 azioni possedute. Ogni azione di Banca Valconca veniva valutata 0,81 euro a fronte dell’attuale valore pari a 0,77 euro. In altre parole, una singola azione di Blu Banca avrebbe così avuto un valore di 228,42 euro. Attualmente sono 25mila i correntisti di Banca Valconca, presente sul territorio con 17 filiali. Gli azionisti risultano essere 4.800 per un totale di 10.575.000 azioni. Per il direttore generale Dario Mancini e il presidente del Cda Fabio Ronci la fusione era considerata "l’unica via percorribile al fine di accrescere e consolidare il ruolo della banca nel suo bacino di riferimento, anche in un’ottica di rilancio futuro e in un contesto internazionale di forte criticità economica e finanziaria che ci spinge ad agire con lungimiranza e incisività".

Obiettivo dell’aggregazione con Blu Banca, secondo i sostenitori, era assicurare "da subito quella adeguatezza patrimoniale indispensabile per ottenere benefici e redditività ricorrente che consenta di rafforzare il patrimonio, remunerare gli azionisti e disporre di una importante capacità di meglio operare per la soddisfazione dei bisogni delle famiglie ed Imprese del territorio". Opposto il parere del fronte del ‘no’. Nelle ultime settimane non sono mancate voci di protesta contro il progetto di fusione, con tanto di manifesti apparsi nelle strade della Valconca. Tra le figure più critiche c’è Gianfranco Vanzini, ex presidente di BPV, il quale a più riprese ha puntato il dito sulla valutazione del rapporto di cambio e la valutazione di Banca Popolare Valconca rispetto a Blu Banca. I contrari al progetto di fusione hanno sempre sostenuto la necessità di "difendere la Banca Valconca da chi, con il progetto proposto, riconoscerebbe agli azionisti solo pochi spiccioli", al fine di "tutelare l’investimento come soci" e "salvaguardare la banca stessa da una gestione che in questi ultimi anni non è stata in grado di stilare alcun piano industriale, appiattendosi su una proposta di fusione assolutamente squilibrata nei valori proposto e nelle prospettive per soci e dipendenti".

Resta ora da capire quale di Banca Valconca e quali saranno le mosse di Bankitalia all’indomani della mancata fusione.