"Basta codici bianchi al Pronto soccorso"

Sostegno domiciliare, infermiere di comunità e Case della salute: le mosse del’assessore Gianfreda per evitare le attese infinite

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Rischio caos al Pronto soccorso tra turni estenuanti, medici carenti e attese infinite. Con il ritorno alla normalità dopo il periodo più difficile della pandemia i Pronto soccorso stanno andando in affanno. Ma una risposta la si può trovare anche al di fuori dell’ambito ospedaliero, sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute Kristian Gianfreda. "Sono settimane di duro e pesante lavoro quelle che si stanno consumando al Pronto soccorso di Rimini e in generale nelle diverse città italiane, con conseguenze inevitabili sul fronte delle attese, delle file e del carico lavorativo del personale sanitario. Una situazione che adesso, con l’avvicinarsi della stagione estiva, rischia di acuirsi ancora di più e di dare vita a un circolo vizioso a svantaggio sia dei pazienti che dei professionisti della sanità". In estate la quantità di turisti finirà per sovraccaricare il sistema. "Quello su cui come amministrazione comunale stiamo lavorando, in sinergia con l’azienda Usl della Romagna, è di arginare le eventuali problematiche che potranno sorgere da un’oggettiva carenza di medici impegnati nel Pronto soccorso ed evitare per quanto possibile una loro ‘fuga’, alla luce anche dei due anni di pandemia alle spalle". Ed ecco le mosse del Comune per far diminuire il carico di lavoro dal Pronto soccorso.

"A livello di distretto Rimini Nord, stiamo puntando in particolare sul potenziamento degli interventi finalizzati al sostegno domiciliare e all’aumento dei posti letto nelle Cra, in riferimento soprattutto agli anziani che non possono contare su una rete familiare. Si tratta di percorsi già in essere indirizzati al supporto di quelle situazioni che non necessitano dell’intervento ospedaliero e sono risolvibili al di fuori del Pronto socorso o dei reparti di medicina d’urgenza". Questo dovrebbe consentire ai casi meno gravi, i codici bianchi, di avere una alternativa al Pronto soccorso.

"La sfida di questa legislatura è creare un modello sanitario sempre più imperniato sul concetto di ‘vicinato’, grazie a un diffuso e rinnovato sistema di servizi sparsi sul territorio ai quali rivolgersi nel momento del bisogno". Ad esempio il progetto sulle infermiere di comunità o quello delle case della salute. In tutto ne avremo tre: quella in via Settembrini, in fase di realizzazione, e due, una a Rimini Nord e l’altra a Rimini Sud, in fase di progettazione. "L’obiettivo centrale è portare i servizi a casa delle persone e ottimizzare le potenzialità dei nostri operatori sanitari attraverso una moderna e innovativa organizzazione del lavoro e dell’assetto".