ANDREA OLIVA
Cronaca

Battaglia legale sull’eolico. L’affondo di de Pascale:: "Non alzeremo bandiera bianca"

Il presidente della Regione: "Ci sono lacune nella procedura seguita dalla Toscana. . Quando avremo a disposizione tutti gli atti, valuteremo le azioni con Provincia e comuni".

La Toscana ha detto sì alle pale eoliche sull’Appennino, al confine con l’Emilia-Romagna

La Toscana ha detto sì alle pale eoliche sull’Appennino, al confine con l’Emilia-Romagna

La procedura seguita dalla Regione Toscana in merito all’approvazione dell’impianto eolico a Badia Del Vento mostrerebbe delle zone grige. E la Regione Emilia Romagna non è intenzionata a soprassedere. Quella del presidente Michele de Pascale è più di una dichiarazione di intenti. "Da un punto di vista amministrativo - spiega il presidente - i nostri tecnici ci hanno già da tempo segnalato la presenza di lacune della procedura seguita dalla Toscana e, quando avremo a disposizione tutti gli atti, valuteremo insieme alla Provincia di Rimini e ai Comuni interessati, le azioni da intraprendere". La Regione Emilia Romagna non intende alzare bandiera bianca davanti alle pale che sorgeranno un passo oltre il confine dell’alta Valmarecchia. "Da un punto di vista politico - precisa de Pascale - abbiamo contestato il mancato coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna su autorizzazioni che sono amministrativamente in Toscana, dove realizzano potenziali benefici in bolletta e compensazioni, mentre portano tutti gli impatti idrogeologici e paesaggistici in Emilia-Romagna. Non è assolutamente volontà di ingerire da parte nostra nelle libere scelte degli amici Toscani e della Giunta Giani con la quale di norma la collaborazione è sempre positiva. È prendere atto che le attività di confine e in particolare quelle dalla nostra parte del crinale andrebbero condivise". La Regione apre le porte ad azioni e ricorsi, sempre che il territorio, dunque la Provincia di Rimini e i Comuni confinanti, siano intenzionati a seguire questa strada. Dalle parole del presidente della Provincia, Jamil Sadegholvaad, si capisce come la battaglia vera debba ancora iniziare. "Il via libera della Toscana al progetto di impianto eolico a ‘Badia del Vento’, a un millimetro dal confine con la provincia di Rimini, non è solo un brutto segnale in sé ma un pessimo viatico al metodo con cui i territori, il Paese, dovrebbero accostarsi al tema delle energie rinnovabili - premette Sadegholvaad -. In barba ai pareri contrari della Regione Emilia-Romagna, di tre Soprintendenze, dei Comuni, della Provincia di Rimini, della stragrande maggioranza di associazioni ambientaliste e culturali, la Toscana ha voluto tirare dritto, dimostrando ancora una volta come su un tema così serio e delicato le scorciatoie, le furbizie, l’incapacità di affrontare sinergicamente le questioni siano ancora e purtroppo le strade più frequentate. Come dimostra il caso di ‘Badia del Vento’ si preferisce procedere con soluzioni estemporanee, facendo pagare ai vicini gli effetti quotidiani. Non considerando peraltro che alla fine la stessa Toscana, così solerte a tutelare il paesaggio da impianti simili in altre aree della sua Regione, verrà danneggiata da questo espediente di bassa lega. Per tutto questo, la Provincia di Rimini si raccorderà con la Regione Emilia Romagna e il Comune di Casteldelci per tutte le iniziative e le azioni necessarie atte a ripristinare ragioni e una sostanza sacrosante e un metodo finalmente adultLa battagliao". A fare quadrato arrivano le parole del deputato del Pd, Andrea Gnassi, e della consigliera regionale sempre del Pd, Alice Parma. Gnassi parla di "sfregio della Regione Toscana verso l’Emilia Romagna" sottolineando come la Giunta Giani ha stoppato "il progetto presentato sempre dal gruppo Fera al passo di Frassineto, sopra Pieve Santo Stefano e San Sepolcro, cioè sul versante toscano in provincia di Arezzo. Mentre si dà parere favorevole all’impianto gemello di ‘Badia del Vento’, che ha ricadute devastanti sui versanti romagnolo e marchigiano. Si vuole dare l’ok a 58 pale alte 200 metri sulla linea di confine". Poi l’attacco al presidente Giani "il quale dice ‘gli impianti me li hanno chiesti i territori, i comuni... se me lo chiedono io dico sì’. Ma solo un Comune ha detto sì, Badia Tedalda" mentre sono tanti i no arrivati, incluso quello del sindaco di Sestino, in Toscana: "Mi limito a ribadire la nostra contrarietà" ha detto ieri Franco Dori. Alice Parma parla di "scelta scellerata e non condivisibile da parte della toscana. Andremo avanti nelle sedi opportune contro la realizzazione dell’impianto a Badia del Vento, non arretreremo". Andrea Oliva