
Con la sua voce continua a conquistare fette di pubblico sempre più vaste. Ora Beart (all’anagrafe Riccardo Bartolini), 23 anni, talentuoso cantautore riccionese, sta per regalare ai suoi fan altre emozioni con il nuovo album intitolato Il settimo pianeta e il tour che lo porterà in più regioni. Approdato a X-Factor 2021, e nello stesso anno giunto in finale ad Area Sanremo, la scorsa estate ha ricevuto il premio della critica al Deejay OnStage, dov’è giunto in finale col brano Tutti che vo’.
Quando uscirà il nuovo album e da cosa prende spunto?
"È atteso per il 23 giugno, anticipato il 9 dal singolo Alla nostra. Nell’album analizzo la terra dal punto di vista del Piccolo principe, storia alla quale io e la mia musica siamo legati, ovvero del bambino che sono io alla scoperta, ancora incompresa, dei meccanismi che mi sono nuovi".
Vale a dire?
"In chiave spesso ironica parlo del nuovo metodo di socialità dettato dal mondo dei social, dei telefonini, dove la realtà è più virtuale che vissuta. Ci sono pure episodi più sentimentali, parlo a una ragazza che rappresenta la rosa ed emerge la tematica della volpe, quindi dell’amicizia, nonché tante altre piccole storie che hanno attraversato la mia scrittura in questi anni".
Il settimo pianeta quanti brani contiene?
"Le tracce sono sette, il genere è pop rap alternativo con richiami allo swing, anche se poi ci rivolgiamo a un pubblico non settoriale. Contiene due brani editi, Whisky a Milano e Tutti che vo’, e cinque inediti, tra i quali Alla nostra. Quest’album è una prima parte, avrà infatti un sequel sul quale stiamo lavorando".
Dove sono previste le esibizioni?
"È in via di definizione la data di Riccione, dove la presentazione dell’album sarà affiancata da un’esposizione fotografica del riccionese Mattia Volpe, che in ogni scatto racconterà una canzone dell’album. Il 24 giugno a Milano partirà quindi il tour con Claudio Felici, Bongi che è pure produttore di alcune mie tracce, Alessandro Casadei, Piero Galvani e Mattia Girometti. Saremo poi a Senigallia, Bergamo e Faenza".
Sogni nel cassetto?
"Portare la mia musica a più persone possibili. Sono un tifoso del calcio, un interista, per coronare la mia carriera un giorno mi piacerebbe cantare nel suo stadio (San Siro ndr), dove una volta sognavo di giocare a calcio".
Come descrivere Beart?
"Sono un ragazzo che cerca di vedere il lato positivo in ogni cosa, in continua scoperta. Se gli adulti ci vogliono far credere che il peggio debba ancora venire, io penso che il meglio sia ancora nascosto. Sorrido sempre anche quando non dovrei, cercando di dare al mondo una visione positiva ".
Che dicono in famiglia?
"A 1617 anni pensavano che la musica fosse una mia passione temporanea, ma mamma Simona letto il primo testo si è emozionata e ha cominciato a crederci. Con mio padre, Gabriele, il lavoro è stato più tosto, ma arrivate le prime soddisfazioni è diventato il mio primo fan e mi dà consigli, così mia sorella Elena che fa parte del mio progetto".
Nives Concolino