Bellomo trionfa tra due leggende

Il pugliese vince la 39esima edizione del Bellaria film festival. Premi speciali ad Avati e Orlando

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Vernissage, film documentario del barese Fabrizio Bellomo, ha vinto il concorso principale Bei Doc del 39° Bellaria Film Festival, la rassegna guidata dal direttore artistico Marcello Corvino chiusa domenica con 4mila presenze e 2mila visualizzazioni online. Premio alla Carriera a Pupi Avati, consegnato da Elisabetta Sgarbi, mentre il Premio ’Una vita da film’ è stato assegnato a Silvio Orlando. Nella sezione Bei Young doc (documentaristi under 30) ha vinto Africa bianca di Filippo Foscarini e Marta Violante, film che racconta l’invasione italiana dell’Etiopia nel 1936 attraverso i disegni del quaderno di un piccolo balilla e un’accurata selezione di suoni e immagini dell’epoca.

Ecco la motivazione per cui è stato scelto Bellomo: "Per lo stile fresco e allo stesso tempo radicale nel seguire un gruppo di ragazzini che reinventa uno spazio degradato con creatività e inventiva, e per il ritmo lento ed empatico che accompagna lo spettatore a conoscere la realtà difficile di giovani coinvolti in un progetto sociale e cinematografico". Africa bianca: "Per la sensibilità dimostrata ad un tema che tocca un nervo scoperto della nostra storia, il colonialismo, con uno stile originale e coraggioso e per il lavoro di ricerca approfondito di materiali visivi e sonori". Per la sezione Bei Doc, menzione speciale della giuria a Le storie che saremo di Daniele Atzeni, Marco Bertozzi, Claudio Casazza, Giulia Cosentino, Irene Dionisio, Martina Melilli, Matteo Zadra, film che attraverso 7 autori si interroga sul presente e sul futuro durante il Covid-19, partendo da materiali già esistenti, messi a disposizione dagli archivi dei film di famiglia. Per la sezione Bei Young Doc, Menzione speciale al polacco Pawel Fabianek per Street Game, docufilm sul giovane beatboxer Karol. Menzione speciale Pari opportunità per il film Detenute fuori dall’ombra di Licia Ugo, un progetto delle volontarie Unione Donne in Italia realizzato nella sezione femminile del carcere della Dozza di Bologna. Il Premio Luis Bacalov per la migliore colonna sonora assegnato dal pubblico a The Titan Suite (Suita Titan) di Medicine Madison, centrato sul Mihai Iordache, compositore e sassofonista cresciuto a Titan, il più grande quartiere di Bucarest. I vincitori sono stati scelti dalla giuria presieduta da Moni Ovadia. Con lui, Giacomo Manzoli, direttore Dipartimento delle arti Università di Bologna; Enza Negroni, regista e sceneggiatrice, presidente Associazione documentaristi Emilia-Romagna; Kati Juruus, direttrice artistica di DocPoint - Festival del Documentario di Helsinki; Elise Jalladeau, direttrice del Festival del Cinema internazionale e Festival del Documentario di Salonicco.

Mario Gradara