LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Bici e pistola: sei rapine in due mesi. Preso il bandito incubo dei negozianti

Polizia di Stato e carabinieri fermano un 20enne. Ad incastrarlo il cellulare rosso e una pochette

Polizia di Stato e carabinieri fermano un 20enne. Ad incastrarlo il cellulare rosso e una pochette

Polizia di Stato e carabinieri fermano un 20enne. Ad incastrarlo il cellulare rosso e una pochette

Si era sistemato in albergo come un turista qualsiasi, ma non era lì per le vacanze. Secondo gli inquirenti, il 20enne napoletano fermato all’alba di mercoledì sarebbe il protagonista di una lunga serie di rapine a mano armata che da aprile hanno seminato il terrore tra i commercianti di Rimini e Bellaria. Il giovane, difeso dall’avvocato Piero Ippoliti, è stato sottoposto a fermo, con l’accusa di essere l’autore – in concorso con altri complici ancora da identificare – di cinque rapine a mano armata, un furto aggravato e una tentata rapina. Il blitz che ha portato al fermo del giovane è stato eseguito dalla squadra mobile della polizia di Stato e dal nucleo radiomobile dei carabinieri di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani. Gli investigatori, lavorando fianco a fianco, hanno ricostruito con precisione i movimenti del ragazzo. Il suo identikit ha preso forma grazie all’osservazione di piccoli ma significativi dettagli ricorrenti: un telefono rosso, determinati capi d’abbigliamento indossati in occasione dei sopralluoghi (tra cui un cappellino, giubotto e persino una pochette), un tatuaggio sulla mano che veniva costantemente fasciato durante i colpi, il mezzo usato per la fuga (quasi sempre una bicicletta) e – dettaglio importante – un marcato accento campano notato da diversi testimoni. Gli episodi contestati non sono pochi. Il primo risale al 12 aprile, quando viene messa a segno una rapina a mano armata al "Sisal Point" di via Calzecchi, a Rimini. Dieci giorni dopo, il 24 aprile, tocca al distributore di carburante Tamoil, in via Coriano, sempre a Rimini. Il terzo colpo cambia modalità: si tratta di un furto compiuto il 4 maggio alla palestra FitUP di via Marte. Tre giorni più tardi, il 7 maggio, la tensione sale con una nuova rapina: questa volta nel mirino finisce la sala scommesse "Snai Vincendo" in via Ravenna, a Bellaria. Il 26 maggio la scena si sposta di nuovo a Rimini, al distributore Vega in via Caduti di Nassirya. Poi arriva il 2 giugno: viene colpita la tabaccheria Alexander, in viale Regina Elena. Infine, lunedì scorso, c’è il tentativo – non riuscito – di rapinare la gioielleria Monti, in via dei Cavalieri, con il giovane rapinatore messo in fuga dal titolare Ernestino Monti. A novembre il 20enne era già stato denunciato per aver speso banconote false. Durante la perquisizione all’interno della stanza d’albergo, gli agenti e i militari hanno sequestrato diversi capi d’abbigliamento, telefoni cellulari e oggetti utili all’inchiesta. Ma c’è di più. Le indagini hanno portato anche al rinvenimento di un revolver con munizionamento completo. L’arma, rubata in provincia di Salerno nel 2024, è compatibile con quella usata in almeno una delle rapine. È stata ritrovata nell’abitazione di un secondo soggetto di origine campana, residente a Rimini, denunciato per ricettazione e detenzione abusiva di arma da fuoco, e sarà processato per direttissima. Il 20enne si trova al momento in carcere. Comparirà davanti al gip Raffaella Ceccarelli per l’interrogatorio di garanzia.

Lorenzo Muccioli